Iraq: il patriarca caldeo Sako chiede al patriarca assiro Mar Dinkha IV di tornare
alla piena unità
Il patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphael I Sako ha inviato una lettera di
felicitazioni al patriarca della Chiesa assira d'Oriente Mar Dinkha IV in occasione
del suo 78esimo compleanno, celebrato il 15 settembre. Nel messaggio augurale, il
patriarca Sako ha rivolto al Capo della Chiesa assira anche un eloquente invito ufficiale
a iniziare insieme un cammino di dialogo per ripristinare la piena comunione ecclesiale
tra la comunità cristiana caldea – unita al vescovo di Roma – e quella assira. “Colgo
l'occasione” scrive il patriarca Sako nella sua missiva “per esprimere il desiderio
della Chiesa caldea riguardo all'attivazione di un dialogo per l'unità, che è il desiderio
di Gesù. L'inizio di questo dialogo è oggi urgente, di fronte alle grandi sfide che
minacciano la nostra sopravvivenza. Senza unità, non c'è futuro per noi. L'unità può
aiutare a custodire la nostra presenza. Metto con fiducia questo desiderio sincero
nelle mani di Vostra Santità”. In passato si è svolto un dialogo teologico tra la
Chiesa assira d'Oriente e la Chiesa cattolica nel suo insieme, che nel 1994 ha portato
alla stesura di una Dichiarazione cristologica comune nella quale Papa Giovanni Paolo
II e il patriarca Mar Dinkha IV hanno riconosciuto di condividere la stessa fede in
Gesù Cristo e nel mistero dell'Incarnazione. Finora tuttavia non si è mai dato ufficialmente
inizio a un dialogo ecumenico e ecclesiologico bilaterale tra la Chiesa caldea e la
Chiesa assira d'Oriente, che condividono lo stesso patrimonio teologico, liturgico
e spirituale. “Se abbiamo riconosciuto di confessare la stessa fede” spiega all'agenzia
Fides il patriarca Sako “a questo punto mi chiedo quali siano gli ostacoli a camminare
insieme verso il riconoscimento della piena unità tra noi. Forse serve solo un po'
di coraggio nel cercare il metodo giusto. Penso alla possibilità di riunire insieme
i nostri sinodi, e confrontarci sulle nostre comuni preoccupazioni, come la fuga dei
nostri fedeli dalle terre d'origine e il dissiparsi del patrimonio millenario condiviso
dalle nostre Chiese. Attendo con trepidazione la risposta dei nostri fratelli assiri”.
(R.P.)