2013-09-13 13:52:12

Paraguay: i docenti chiedono la mediazione della Chiesa nel conflitto con il Ministero di educazione


Il presidente della Conferenza episcopale paraguaiana e vescovo di Caacupé, mons. Claudio Giménez ha confermato la disponibilità della Chiesa a svolgere un ruolo di mediazione “nella controversia tra i settori dell’educazione e il governo, sempre che ambedue le parti manifestino la propria volontà di fare delle rinunce per facilitare il dialogo e trovare una soluzione”. Mons. Giménez ha fatto questa dichiarazione durante la visita alla sede dell’episcopato, del presidente del Sindacato nazionale dei Direttori, Miguel Marecos, che accompagnato dai vertici sindacali, ha chiesto l’intervento della Chiesa nei negoziati per porre fine al conflitto nato dalla decisione del Ministero dell’Educazione di ridurre gli stipendi ai docenti che hanno partecipato allo sciopero generale. Lo sciopero era stato indetto alla fine di luglio dalla Federazione degli Educatori del Paraguay, che riunisce circa 40 mila membri; l’Organizzazione di lavoratori dell’Educazione, che rappresenta 16 mila docenti; e dal Sindacato nazionale di Direttori. I manifestanti chiedevano l’aumento degli stanziamenti del Ministero dell’Educazione per il pagamento dei bonifici e dei salari arretrati dei docenti e la riforma del sistema pensionistico, quest’ultima respinta dalla Camera dei deputati. La tensione è salita con la richiesta da parte del ministero ai direttori dei Centri educativi di fornire le liste dei docenti che avevano partecipato allo sciopero allo scopo di applicare sanzioni pecuniarie e contemporaneamente pretendere dagli educatori che non hanno scioperato, una dichiarazione giurata. Questa risoluzione è stata considerata illegale dalle organizzazioni dei lavoratori dei docenti, che hanno minacciato con uno sciopero a tempo indefinito se queste misure si fossero realizzate. Il direttore delle relazioni con i sindacati del ministero dell’educazione, Humberto Ayala, ha informato che lo sciopero ha lasciato a casa oltre 300 mila studenti ed ha annunciato il prolungamento dell’anno scolastico fino a dicembre. Il presidente dell’episcopato, mons. Claudio Giménez ha esortato le parti a trovare un compromesso ed ha dichiarato: “Non si potrà risolvere la controversia se lo spirito è quello dallo scontro frontale”. (A cura di Alina Tufani)







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