Paraguay: i docenti chiedono la mediazione della Chiesa nel conflitto con il Ministero
di educazione
Il presidente della Conferenza episcopale paraguaiana e vescovo di Caacupé, mons.
Claudio Giménez ha confermato la disponibilità della Chiesa a svolgere un ruolo di
mediazione “nella controversia tra i settori dell’educazione e il governo, sempre
che ambedue le parti manifestino la propria volontà di fare delle rinunce per facilitare
il dialogo e trovare una soluzione”. Mons. Giménez ha fatto questa dichiarazione durante
la visita alla sede dell’episcopato, del presidente del Sindacato nazionale dei Direttori,
Miguel Marecos, che accompagnato dai vertici sindacali, ha chiesto l’intervento della
Chiesa nei negoziati per porre fine al conflitto nato dalla decisione del Ministero
dell’Educazione di ridurre gli stipendi ai docenti che hanno partecipato allo sciopero
generale. Lo sciopero era stato indetto alla fine di luglio dalla Federazione degli
Educatori del Paraguay, che riunisce circa 40 mila membri; l’Organizzazione di lavoratori
dell’Educazione, che rappresenta 16 mila docenti; e dal Sindacato nazionale di Direttori.
I manifestanti chiedevano l’aumento degli stanziamenti del Ministero dell’Educazione
per il pagamento dei bonifici e dei salari arretrati dei docenti e la riforma del
sistema pensionistico, quest’ultima respinta dalla Camera dei deputati. La tensione
è salita con la richiesta da parte del ministero ai direttori dei Centri educativi
di fornire le liste dei docenti che avevano partecipato allo sciopero allo scopo di
applicare sanzioni pecuniarie e contemporaneamente pretendere dagli educatori che
non hanno scioperato, una dichiarazione giurata. Questa risoluzione è stata considerata
illegale dalle organizzazioni dei lavoratori dei docenti, che hanno minacciato con
uno sciopero a tempo indefinito se queste misure si fossero realizzate. Il direttore
delle relazioni con i sindacati del ministero dell’educazione, Humberto Ayala, ha
informato che lo sciopero ha lasciato a casa oltre 300 mila studenti ed ha annunciato
il prolungamento dell’anno scolastico fino a dicembre. Il presidente dell’episcopato,
mons. Claudio Giménez ha esortato le parti a trovare un compromesso ed ha dichiarato:
“Non si potrà risolvere la controversia se lo spirito è quello dallo scontro frontale”.
(A cura di Alina Tufani)