Messico: il dramma dei migranti che vengono rimpatriati
“La Casa del Migrante Scalabrini e la Casa Madre Assunta accolgono il gruppo più numeroso
di rimpatriati e li ospitano nei loro locali perché hanno più spazio, fornendo assistenza
a persone di qualsiasi religione”: ad affermarlo, in una intervista rilasciata alle
Pontificie Opere Missionarie del Messico (condivisa con l’agenzia Fides), è il direttore
generale dell'Immigrazione dello Stato di Baja California, Rodulfo Figueroa Pacheco.
Dal 1987 la Casa del Migrante Scalabrini ha accolto più di 190.000 migranti messicani
(la stragrande maggioranza) e di altri Paesi dell'America centrale. Negli ultimi cinque
anni, circa il 75% degli ospiti sono stati i migranti espatriati dagli Stati Uniti.
Il direttore di questa istituzione ha detto che "la Casa dovrebbe essere chiamata
‘Casa dei Rimpatriati’ e non del Migrante, poiché il 90% delle persone che arrivano
sono rimpatriate". Il Centro Madre Assunta per i migranti accoglie in modo particolare
donne e bambini (circa 600 donne ogni anno) ed è diretto dalle suore Scalabriniane.
Attivo da 19 anni a Tijuana, solo nei suoi primi 15 anni ha accolto 17.000 migranti
fra donne e bambini. "Finora, nel corso del 2013, a Baja California ci sono stati
68.183 rimpatriati” ha riferito Figueroa, che ha anche precisato: “gli Stati del Messico
che hanno più rappresentanti nella popolazione migrante sono Michoacán, Guanajuato,
Oaxaca e Guerrero”. Nella nota inviata a Fides dalle Pom del Messico, il direttore
diocesano delle Missioni di Tijuana, padre Jaime Morales Crusalei, afferma che “nelle
parrocchie ogni giorno arrivano migranti in cerca di un aiuto materiale. Quando hanno
bisogno di aiuto infatti non vanno per le strade, e cercano sempre di nascondersi,
perché la polizia li potrebbe fermare in quanto senza documenti e considerati teppisti
o criminali”. Secondo la legge messicana, i documenti di identità scadono ogni tre
anni, così quanti sono emigrati, scaduto questo termine e non avendo potuto ottenere
i documenti dal Paese che li ospita, si trovano senza alcun documento valido, non
riconosciuti neanche nel loro Paese. Padre Jaime Morales evidenzia infine che “dinanzi
a questi problemi, le autorità non hanno cuore. La pastorale sociale della Chiesa
locale ha un programma di azione su questo tema. I diritti umani infatti hanno un
ruolo importante riguardo ai migranti”. (R.P.)