Il Papa alla presidente dei Focolari, Maria Voce : "Andate avanti con coraggio e con
gioia"
Proseguono in Vaticano le udienze del Papa con i rappresentanti di associazioni e
movimenti ecclesiali. Questo venerdì è stata la volta di Maria Voce, presidente
del Movimento dei Focolari. “Un colloquio dai toni familiari che ci ha rivelato quanto
il Papa tenga ad un cristianesimo impegnato e di comunione” ha detto la stessa Maria
Voce al microfono di Gabriella Ceraso subito dopo l’udienza:
R. - E’ stato
un momento molto commovente, perché ci ha accolti con una grandissima cordialità,
ringraziandoci del bel lavoro che il Movimento fa in tutto il mondo. Abbiamo visto
quanto conosceva del Movimento, anche dalla sua esperienza argentina. E’ stato un
colloquio molto familiare, in cui ci confidava anche come era arrivato – per esempio
– alla decisione di indire questa Giornata di digiuno e di preghiera per la pace,
e come aveva sentito che era Dio che lo muoveva a questo; e aveva sentito anche di
prendere la decisione insieme ai suoi più stretti collaboratori, perché diceva: “Dio
parla quando siamo uniti: quando siamo uniti nel suo nome, è lì che Dio parla. Dio
non parla al capo da solo: parla alla comunità”. E vedeva anche nei frutti che ne
erano derivati, il miracolo di quello che Dio può fare se noi lasciamo fare a Lui.
Per cui, siamo stati molto toccati dalla sua persona, dalla sua accoglienza, dalla
sua cordialità fraterna, ancora più che paterna: si è messo alla nostra portata, in
tutto.
D. – C’è qualcosa che sta particolarmente a cuore al Santo Padre, che
ha potuto confidare a voi o affidare, addirittura, al Movimento dei Focolari?
R.
– Direi che gli sta particolarmente a cuore la vita del Vangelo- è tornata più volte
nel discorso- con questo impegno di radicalità, di essere autentici. Noi abbiamo chiesto
se avesse qualcosa da affidare al Movimento, e lui ci ha detto di andare avanti con
il bene che facciamo, di andare avanti con coraggio e con la gioia. Ci ha raccomandato
la gioia, perché ha detto: “Tanti dicono che il sorriso è la divisa dei Focolarini:
ecco, bisogna continuare con questa gioia perché un cristiano senza gioia non ottiene
niente”. Direi quindi che ha parlato di un cristianesimo impegnato, un cristianesimo
di comunione – lui sentiva molto forte questa necessità di essere sempre in comunione
– e gioioso.
D. – Ha avuto modo anche di raccontare al Papa l’esperienza vissuta
ad Amman, in Giordania e tutti gli incontri che lei ha avuto lì con le comunità cristiane
e cattoliche?
R. – Sì: abbiamo potuto raccontargli anche dell’incontro che
abbiamo avuto lì con persone provenienti da tutti i Paesi dell’area mediorientale,
fra cui anche una trentina di musulmani, i quali hanno vissuto con noi quest’esperienza,
hanno pregato con noi per la pace. E lui è stato commosso e convinto, anche, perché
diceva: “Ma anche in piazza San Pietro c’erano persone con il Corano in mano che pregavano”,
quindi ha sentito che questa preghiera va al di là anche delle Confessioni. E allora,
lì ha ricordato anche la sua amicizia con gli ebrei – abbiamo parlato anche degli
ebrei… In genere, si sentiva l’apertura grande a tutta l’umanità, il suo desiderio
di abbracciare l’umanità.