Siria: la Custodia di Terra Santa in aiuto della popolazione civile
"La guerra in Siria spinge ogni giorno migliaia di persone a fuggire dalle proprie
abitazioni e dal Paese. La maggior parte dei profughi e dei rifugiati interni ed esterni
pensa che non potrà mai più fare ritorno nei propri villaggi. Chi è fuggito in Libano
cerca di emigrare in Europa o in altre nazioni. Grazie alle donazioni diamo speranza
ai siriani per convincerli a restare. La Siria, culla del cristianesimo e simbolo
di unità fra cristiani e musulmani, rischia di scomparire". E' quanto afferma all'agenzia
AsiaNews padre Halim, missionario francescano della Custodia di Terra Santa ed ex
provinciale della Siria. Il sacerdote lancia un invito a tutti i cristiani a rispondere
all'appello lanciato da Ats pro-Terra Sancta, l'organizzazione non governativa della
Custodia, a favore dei civili. Per padre Halim la situazione è sempre più difficile
per i cristiani e per tutta la popolazione, che in aree come Aleppo e i monti dell'Oronte
non hanno più acqua, elettricità, gas e rischiano di morire di fame. Il sacerdote
spiega che nemmeno i suoi confratelli riescono a comunicare con l'esterno e vivono
questo dramma insieme alla gente. "I nostri frati - spiega - lavorano ogni giorno
con queste persone, senza distinzione di fede per sostenerli sul piano economico e
spirituale. I francescani non fanno politica e aiutano le famiglie bisognose, che
hanno perso, tutto sostenendole e all'interno della Siria e fuori dal Paese, ospitando
i senza tetto nei conventi". Nonostante la guerra, i bombardamenti e le minacce degli
estremisti islamici, sono 11 i frati francescani che hanno scelto di restare in Siria
per prendersi cura della popolazione ad Aleppo, Damasco, Azizieh, Lattakiahe e Kanyeh.
Nel lanciare l'iniziativa padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha
dichiarato: "La questione siriana è delicatissima e i civili sono inermi davanti alla
ferocia di quanto sta accadendo; la preghiera è uno strumento indispensabile ma è
urgente sostenere la popolazione, sfiancata dal massacro, con un aiuto concreto. Chiedo
a chi può, oltre a pregare, di mandare aiuti. Non materie prime - è inutile perché
non possono entrare - ma il denaro necessario per comprare (purtroppo anche al mercato
nero), ciò che serve per vivere a tantissime famiglie, soprattutto le più povere".
(R.P.)