2013-09-12 17:31:17

Il card. Scola: "Niente e nessuno è estraneo ai cristiani!"
Lettera pastorale ai milanesi, nello stile di Francesco


RealAudioMP3 "Qui a Milano ci siamo resi conto di avere delle parrocchie, dei gruppi e dei movimenti molto vitali che organizzano numerose iniziative ma rischiano di occuparsi un po' solo di se stessi. Insomma, invitano poco i nostri fratelli lontani dalla Chiesa, non vanno loro incontro. Da qui è nata questa lettera pastorale che ribadisce come non ci sia niente e nessuno che possa o debba essere estraneo ai seguaci di Cristo. Tutto e tutti possiamo incontrare, a tutto e a tutti siamo invitati". Così, il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, presenta la sua nuova Lettera pastorale, intitolata : "Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all'umano". "Certamente però Papa Francesco, nei suoi primi sei mesi di pontificato, ha rimarcato in modo eccezionale questa necessità di uscire, andare incontro agli altri. Perciò noi siamo molto contenti, nella nostra diocesi, di dare una eco a tutti i gesti che il Papa sta proponendo in questo senso". "Dicendo che 'Il campo è il mondo' intendiamo dire che tutti gli aspetti dell'esperienza umana - gli affetti, il lavoro, il riposo - sono ambiti in cui possiamo, come credenti, dare il nostro contributo e nei quali nessuno ci è lontano. Il Figlio di Dio si è, infatti, incarnato proprio per accompagnare gli uomini e le donne nel quotidiano e la Chiesa cerca di dirci come si può vivere bene in questi tre ambiti. I cristiani debbono perciò far trasparire questo stile che è una risorsa straordinaria. Ovviamente questo ha delle ricadute sull'edificazione della società civile anche perché i cristiani possano collaborare, con il resto della società pluralistica, alla generazione di un nuovo umanesimo ". "Il grande lavoro che la Chiesa ha fatto dopo il Concilio di abbattere i bastioni e non considerare più le comunità cristiane come delle cittadelle - spiega ancora il porporato - è stato in parte realizzato. Ma abbiamo ancora dei bastioni mentali come una certa concezione di chi è 'lontano dalla Chiesa', così come la sensibilità sulla giustizia sociale che va giocata di più nelle famiglie, nei condomini, nei quartieri, nelle università, negli ambienti di lavoro, in quelli dell'economia, percorrendo l'Evangelo dell'umano". "Altrimenti rischiamo di sradicare Dio dalla nostra vita quotidiana, incorrendo in un 'ateismo anonimo', di massa, non scelto consapevolmente". "Anche la politica, - conclude Scola - senza una forte visione ideale, non ha respiro e non convince il popolo. E la delusione del popolo può assumere anche toni pericolosi". (A cura di Fabio Colagrande)







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