Congo. Colloqui tra governo e ribelli per la pace nel Nord Kivu
Si parla di “progressi significativi” nei colloqui, iniziati questi giorni in Uganda,
tra il governo della Repubblica Democratica del Congo e i ribelli M23. I partecipanti
al congresso, riporta l’agenzia Misna, hanno concordato che “il 65% dei contenuti
dell’accordo del 2009 sono stati realizzati e che nei prossimi mesi ci si dovrà concentrare
sul restante 35%”. L’accordo del 2009 è un documento in cui, dopo la cattura del leader
ribelle Nkunda, era stata trovata una soluzione diplomatica attraverso l’inserimento
delle frange ribelli nelle file dell’esercito regolare della Repubblica Democratica
del Congo. Questo patto, risalente al 23 marzo 2009, è la ragione ufficiale della
nascita della sigla ribelle M23, sigla per "Marzo 23", e, secondo il governo congolese,
queste affermazioni, che la maggior parte degli accordi del 2009 siano stati portati
a termine, sono la chiara dimostrazione che ci sono altri interessi dietro agli scontri
con gli M23, scaricando i sospetti sul Ruanda che “non vuole rispettare le promesse
fatte”. I colloqui tra governo e ribelli sono ricominciati dopo una vasta offensiva
portata avanti dall’esercito e dal contingente Onu sul territorio che ha respinto
i ribelli dalle alture che circondano Goma, il capoluogo della regione del Nord Kivu
e dalle quali i ribelli bombardavano la città con colpi d’artiglieria. Intanto si
teme per un riprendere delle ostilità tra gli eserciti regolari di Repubblica Democratica
del Congo e Ruanda per le notizie di movimenti di truppe che avrebbero lasciato la
capitale Ruandese Kigali in direzione del confine con il Congo. (D.P.)