2013-09-07 08:37:37

Nuove manifestazioni in Egitto pro Morsi. In vista la messa la bando dei Fratelli Musulmani


In Egitto continuano le manifestazioni in favore del deposto presidente Morsi, ancora detenuto in un luogo segreto, mentre l’esecutivo avrebbe deciso di sciogliere i Fratelli Musulmani, finora regolarmente registrati come organizzazione non governativa. La misura comporterebbe anche "la confisca dei beni dell'ong, la chiusura della sua sede, oltre al divieto per i suoi membri di esercitare attività politica". Dal Cairo, Giuseppe Acconcia:RealAudioMP3

La prossima settimana il ministero della Solidarietà sociale potrebbe annunciare lo scioglimento dell'organizzazione non governativa dei Fratelli musulmani. L'ong era stata legalizzata lo scorso marzo. La stampa locale riporta fonti di polizia, secondo le quali in varie sedi del movimento alcuni esponenti politici avevano incitato i loro sostenitori all'uso della violenza contro i manifestanti, lo scorso 30 giugno. D'altra parte, due persone sono morte ad Alessandria e Damietta nelle manifestazioni di ieri. Gli islamisti si sono dati appuntamento nelle principali città egiziane per chiedere il ritorno del deposto presidente Morsi. Al Cairo, piazza Tahrir e Rabaa el-Adaweya erano controllate dall'esercito e chiuse al traffico. Mentre una marcia di islamisti si è diretta verso il palazzo presidenziale di Heliopolis. Nel quartiere di Medinat Nassr, dove giovedì scorso ha avuto luogo l'attentato nel quale è rimasto illeso il ministro degli Interni Mohammed Ibrahim, sono stati formati comitati popolari per evitare violenze. Inoltre, continuano le indagini per definire i responsabili dell'attentato. Le autorità egiziane hanno annunciato che un uomo è morto per le ferite subite, tra i 21 rimasti feriti nelle esplosioni di ieri. Non solo, la presidenza ad interim ha reso noto in un comunicato che «non permetterà al terrorismo di ricomparire». Dal canto suo, il ministro della Difesa Abdel Fattah Sisi ha inviato un messaggio di solidarietà al ministro Ibrahim, auspicando il ritorno della stabilità in Egitto.


Sull’eventuale messa al bando dei Fratelli Musulmani, Giancarlo La Vella ha intervistato Maria Grazia Enardu, docente di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università di Firenze:RealAudioMP3

R. - Potrebbe provocare un momento di collera della base del movimento, che, non solo ha avuto settimane estremamente travagliate, ma in questo momento in pratica è senza leadership: i capi, naturalmente anche il presidente deposto Morsi, di cui non si sa più nulla, sono quasi tutti in galera. Questo rende il movimento senza guida e quindi più instabile, ma anche meno motivato.

D. – Una decisione del genere come si sposa con il processo democratico che il Paese dovrebbe fare, secondo l’auspicio di molti osservatori?

R. – Certo nessun governo democratico, compreso quello dei militari, dovrebbe mettere fuorilegge un movimento che ha fatto ampissima professione di democrazia. È anche vero che quello tra militari e Fratelli Musulmani è un rapporto aspro, che va avanti da 50 anni, ognuno sta un po’ ricadendo nelle vecchie abitudini ed è sicuro che sia i militari, sia il movimento dei Fratelli dovranno cambiare atteggiamento. Avranno entrambi bisogno di una nuova leadership, perché la leadership dei Fratelli di oggi, in galera, o libera, ha fallito con le promesse, ha fallito il programma, ha deluso tutti compresi i propri sostenitori. C’è bisogno, insomma, di una nuova guida.

D. – L’Egitto ha a che fare non solo con le proteste di piazza, ma ora anche con gli attentati. Quello recente al ministro dell’interno è stato condannato da larga parte della società egiziana, anche da parte musulmana. Vuol dire che stanno operando altri organismi all’interno dell’Egitto?

R. – L’Egitto è un Paese estremamente complicato e l’attentato è stato condannato da un amplissimo fronte islamico, compresi i Fratelli. Anche l’Egitto è terreno di manovre che provengono dall’esterno; quella dei gruppi sauditi tanto per dirne una. Quindi, attribuire la paternità dell’attentato sarà estremamente difficile e sarà sempre oggetto di grande discussione.







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