2013-09-07 14:39:34

Iniziata in Piazza San Pietro la Veglia per la pace. Mons. Zenari: l'unica arma è il dialogo


Con l'arrivo a piedi di Papa Francesco alle 19.00 è iniziata in Piazza San Pietro la veglia di preghiera per la pace in Siria e in tutto il mondo. Decine di migliaia le persone presenti in piazza. Ci sono anche esponenti musulmani. Circa 50 sacerdoti sono disponibili per le Confessioni sotto il Colonnato di Bernini. La veglia si è aperta con il canto del “Veni Creator”: segue la recita del Rosario, di fronte all’icona mariana della Salus Populi Romani, arricchito da riflessioni di Santa Teresa di Lisieux. Poi la meditazione di Papa Francesco. Seguiranno l'Adorazione eucaristica e l'Ufficio delle Letture. La Benedizione eucaristica concluderà alle 23.00 l'evento. Ma come si sta vivendo proprio in Siria questa giornata fortemente voluta dal Papa? Al microfono di Giancarlo La Vella, la risposta dell'arcivescovo Mario Zenari, nunzio apostolico nel Paese:RealAudioMP3

R. – C’è un grande sentimento di riconoscenza da parte mia e di tutti i siriani cristiani, cattolici e musulmani, che hanno tutti accolto molto favorevolmente questa iniziativa di preghiera e di digiuno per la pace in Siria e nel mondo. Tutti si uniscono a questo invito del Santo Padre a formare questa catena di impegno, di solidarietà per la pace.

D. – È un momento, questa giornata, anche in cui le varie espressioni della società mondiali sono chiamate a dialogare…

R. – Direi di sì. Bisogna ripristinare “l’arma” del dialogo, è quella che rende più di tutte. Anche se questo dialogo si inceppa spesso e deve percorrere vie molto tortuose, molto irte …

D. – Anche se le notizie che giungono, sia dal terreno, che dalla diplomazia internazionale non sembrano positive, una giornata come questa, può far rinascer la speranza di pace, soprattutto nel popolo siriano?

R. – Direi di sì. Questo incoraggiamento e questo sentimento di solidarietà mondiale si percepiscono. Direi che quasi quasi si respira, anche se, purtroppo, mentre sto parlando, con un orecchio sento la vostra voce e con l’altro - come tutti i giorni - il rimbombo dell’artiglieria. Però, certamente la giornata di oggi e questa iniziativa del Santo Padre è stata molto opportuna. Vorrei aggiungere che è stato molto opportuno l’aver abbinato la preghiera al digiuno. Il digiuno, sia nella tradizione cristiana che in quella musulmana, è sentito come un grande valore ed è quindi qualcosa che ci accomuna. Poi, non bisogna dimenticare che milioni di persone da due anni vivono in un digiuno forzato. Se pensiamo che la fame si fa sentire anche qui attorno, perché non c’è più lavoro, quindi non ci sono salari, i prezzi dei generi di prima necessità, anche elementari, sono saliti enormemente… Anche i bambini sono accomunati in questo digiuno forzato. Quindi, direi che il digiuno che noi facciamo volontariamente per la durata di una giornata ci fa pensare di essere solidali con tutta questa gente, anche con i bambini che vivono un digiuno forzato da mesi e mesi.







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