In 100 mila in Piazza San Pietro: "Basta con le guerre, Dio ha messo nel cuore dell'uomo
la pace!"
Le parole del Papa arrivano nel cuore della Veglia iniziata sabato sera alle 19.00,
in una Piazza San Pietro gremita da circa 100 mila persone, di varie confessioni cristiane,
di altre religioni e anche non credenti, da ogni parte del mondo. Con l’ingresso del
Papa sul sagrato e l’intronizzazione dell’icona di Maria Salus popoli romani
è iniziata la recita del Rosario, quindi dopo l’intervento del Pontefice, il momento
eucaristico con l’adorazione del Santissimo Sacramento guidata da letture, musica
e preghiere sul tema della pace. La meditazione personale e il silenzio, gli ultimi
atti prima della Benedizione eucaristica finale. Si sono uniti alla preghiera anche
molti musulmani tra cui diversi siriani. Il servizio di Gabriella Ceraso:
“Veni Creator
…”
Piazza San Pietro è gremita, ma talmente silente e assorta da sembrare vuota:
il mondo osserva questi fedeli e a loro si unisce. Qui ognuno, al di là dell’età,
della provenienza e del credo, medita, prega, canta, invoca il dono della pace nei
cuori e tra gli uomini, specie nella martoriata Siria. C’è ancora la luce del tramonto
quando il Papa raggiunge a piedi il Sagrato e l’icona di Maria è portata in processione
dinanzi a lui …
“Ave Maria”...
Con la recita dei Misteri gaudiosi a
Lei, Regina della pace, si chiede aiuto perché prevalga la forza della riconciliazione
su violenza e guerre. Poi, i volti e i cuori si rivolgono all’Ostia candida esposta
sull’altare. E’ un’adorazione del tutto speciale sul tema della pace: silenzio e preghiera
personale si alternano all’ascolto delle Sacre Scritture e delle preghiere dei Pontefici.
Cinque le coppie che da Siria, Egitto, Terra Santa, Stati Uniti e Russia offrono l’incenso
alla fiamma che arde dinanzi all’icona di Maria. “Principe della pace, Gesù risorto”,
scriveva Giovanni XXIII, “illumina i reggitori dei popoli”:
(Lettrice) “Accendi
le volontà di tutti a superare le barriere che dividono”…
“… ferma la logica
della ritorsione e della vendetta”, pregava Giovanni Paolo II.
(Lettrice) “Mai
più la guerra, spirale di lutti e di violenza, minaccia per le tue creature in Cielo,
in Terra e in Mare. In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora Ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli …”.
“Dio di tutti
i tempi, muovi i cuori di quanti invocano il tuo nome”, chiedeva Benedetto XVI.
(Lettore) “Tu
sei l’inviato del Padre per la nostra salvezza: donaci la tua pace”.
Silenzio
e preghiera comune anche nell’Ufficio delle letture, che culmina nel maestoso inno
del Te Deum, grido di totale affidamento a Dio. E’ l’ultimo atto prima della
benedizione eucaristica. Alla folla che applaude, Papa Francesco rivolge il
saluto finale:
"Carissimi fratelli e sorelle, vi ringrazio di questa Veglia
di preghiera. Abbiamo pregato tutti insieme: grazie tante della compagnia. Continuiamo
a pregare per la pace, tutti questi giorni. Buona notte e buon riposo e buona domenica!".
Si
sono messi in coda in prossimità dei varchi, dalle prime ore del pomeriggio di sabato
per poter accedere a Piazza San Pietro Alcuni hanno potuto anche confessarsi prima
dell’inizio della veglia. Il popolo accorso al richiamo di Papa Francesco è fatto
di ragazzi, famiglie, religiosi, gruppi di movimenti e associazioni cattoliche e poi
tanti turisti. In loro c’è la certezza che la preghiera fatta insieme è forte e importante.
Sentiamo alcune voci raccolte da Gabriella Ceraso:
R. – Siamo venuti
qui per pregare insieme con il Papa, perché noi ci sentiamo parte di tutto il mondo:
quindi quello che accade in Siria, quello che accade in questi Paesi appartiene a
tutti noi!
D. - Credete che questo possa servire anche a scuotere le coscienze
a chi ha responsabilità?
R. - Credo sì, perché in fondo l’animo umano è sempre
buono…
D. - E le parole del Papa che effetto le hanno fatto?
R. - Le
parole del Papa mi fanno sentire proprio come il Papa abbia a cuore le sorti di tutto
il mondo, ama di tutto il mondo, come ha fatto Gesù Cristo.
R. - La preghiera
è forte. Io credo in questo! Noi riusciremo a fare qualche cosa per il bene del mondo.
E poi il Papa, con la sua semplicità e con la sua sincerità, esprime quello che sente
nel cuore e chiama le persone a stare con lui, a stare con la Chiesa, a stare con
Gesù.
D. - Che effetto vi hanno fatto le parole del Papa?
R. - Io penso
che questo richiamo del Papa sia un richiamo a tutti e rafforza la nostra fede nella
preghiera, rafforza la nostra fede in Dio che ci può aiutare ed è l’Unico che ci può
aiutare, che può cambiare il nostro cuore.
R. - Io credo che il Papa abbia
un dono particolare, perché porta questo messaggio di Gesù adesso, attualizzato in
questo momento. Anche lui spera che i grandi della terra lo ascoltino. Ce lo auguriamo
con tutto il cuore.
R. - Per questo preghiamo con il Papa, perché Gesù Cristo
entri nel cuore di tutti.
D. - Siete qui anche con i vostri bambini: cosa
insegnate ai vostri bimbi su cos’è la pace?
R. - Abbiamo cominciato a parlare
della pace anche nelle nostre relazioni, anche tra fratelli, tra genitori e figli
e che la pace bisogna cominciarla a costruire dentro di noi e con chi ci sta vicino.
Poi si potrà diffondere in tutto il mondo ed evitare così che ci siano guerre.