2013-09-07 08:32:08

Il G 20 si divide sull'intervento armato in Siria. Sul terreno ancora scontri


Il G20 di San Pietroburgo intanto si è spaccato sulla crisi siriana. Da una parte gli Stati Uniti e i Paesi che premono per l’intervento, dall’altra quelli capitanati dalla Russia che accettano la sola soluzione negoziale. Mosca ha però detto di essere pronta a fornire supporto umanitario e militare ad Assad in caso di aggressione. Sentiamo Giuseppe D’Amato:00:00:58:10

Il summit del G20 di San Pietroburgo non ha portato cambiamenti. Anzi le posizioni dei due fronti si sono ulteriormente radicalizzate. Putin, che ha ricordato il pensiero di Papa Francesco su un intervento armato inammissibile, ha minacciato di aiutare la Siria in caso di attacco militare americano. Di parere opposto il collega statunitense Obama, che sottolinea come, senza una risposta adeguata al massacro chimico del 21 agosto, si rischia di far passare un messaggio di impunità. Undici Paesi tra cui l’Italia hanno firmato un documento di condanna del regime di Assad, indicato come responsabile dell’attacco chimico. La parola ora passa al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ai suoi ispettori, che dovranno rendere presto pubbliche le prove sulle responsabilità dell’azione criminale. Washington è irritata dalla posizione russa che, a suo dire, ha paralizzato il Consiglio di sicurezza. Della stessa opinione sono anche Germania e Gran Bretagna. Martedì Obama parlerà agli Stati Uniti.


In Siria intanto non si fermano gli scontri con vittime e feriti tra militari e oppositori, attaccato anche il villaggio cristiano di Malula. Massima allerta nei Paesi confinati Damasco. Il servizio di Marina Calculli:00:01:00:41







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