Vietnam: sempre in aumento le vocazioni sacerdotali e religiose
Continuano ad aumentare le vocazioni sacerdotali e religiose in Vietnam. Secondo quanto
riporta l’agenzia cattolica Eglises d’Asie, quest’anno si è registrato un vero e
proprio boom di candidati. La crescita è particolarmente marcata nel nord del Paese
dove per più di 30 anni, a causa delle vicende politiche, gli istituti di formazione
sono rimasti chiusi. Il record si è registrato nella diocesi di Vihn, nel Vietnam
centrale, dove 410 candidati provenienti dalle tre province coperte dalla diocesi
si sono presentati per le selezioni. Solo il 40 per cento saranno accettati. Il boom
di vocazioni che conferma un trend che dura da diversi anni ormai, è indubbiamente
un segno positivo della vitalità della Chiesa in Vietnam, anche se non manca di porre
problemi, come è stato evidenziato a un recente incontro che ha visto riuniti a Dai
Lat una quarantina di responsabili di tutti i seminari nel Paese. Nel comunicato diffuso
al termine dell’incontro, i partecipanti hanno rilevato come i motivi che spingono
i candidati a entrare nei seminari non sono sempre nobili: in diversi casi sono scelte
effettivamente dettate da alte motivazioni spirituali, ma molte sono invece determinate
da ambizioni personali e mondane. Per questo è stata sottolineata l’importanza di
un’attenta verifica delle motivazioni degli aspiranti sacerdoti e religiosi, un compito
difficile che esige la collaborazione di tutte le persone coinvolte nel loro accompagnamento:
i formatori, le famiglie, i sacerdoti e gli stessi seminaristi. Da rilevare che a
favorire il trend positivo delle vocazioni in Vietnam è stato anche l’ammorbidimento
delle restrizioni imposte dal regime comunista alla Chiesa. A partire dal 1986 il
Governo di Hanoi ha infatti permesso la riapertura di diversi seminari, che erano
stati chiusi dopo la riunificazione del Paese nel 1975. (A cura di Lisa Zengarini)