Papa Francesco: la Chiesa custodisce il matrimonio, immagine dell'unione di Cristo
con la Chiesa
Il cristiano sia sempre gioioso come quando si va a nozze. E’ quanto affermato da
Papa Francesco nella Messa di venerdì mattina alla Casa Santa Marta. Il Papa ha inoltre
sottolineato che bisogna vincere la tentazione di gettare la novità del Vangelo in
otri vecchi ed ha ribadito che il Sacramento del matrimonio è immagine dell’unione
di Cristo con la Chiesa. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Quando
c’è lo sposo non si può digiunare, non si può essere tristi”. Papa Francesco ha svolto
la sua omelia muovendo dalla risposta di Gesù agli scribi, di cui parla il Vangelo
odierno. E subito ha sottolineato che il Signore torna spesso su questa immagine dello
sposo. Gesù, ha detto, ci fa vedere il rapporto fra Lui e la Chiesa come nozze. “Penso
– ha osservato il Papa – che questo proprio sia il motivo più profondo perché la Chiesa
custodisce tanto il Sacramento del matrimonio e lo chiama Sacramento grande,
perché è proprio l’immagine dell’unione di Cristo con la Chiesa”. Il Pontefice si
è dunque soffermato sui due atteggiamenti che il cristiano dovrebbe vivere in queste
nozze: innanzitutto “la gioia, perché c’è una grande festa”:
“Il cristiano
è fondamentalmente gioioso. E per questo alla fine del Vangelo, quando portano il
vino, quando parla del vino, mi fa pensare alle nozze di Cana: e per questo Gesù ha
fatto quel miracolo; per questo la Madonna, quando si è accorta che non c’era più
vino, ma se non c’è vino non c’è festa… Immaginiamo finire quelle nozze, bevendo il
tè o il succo: non va… è festa e la Madonna chiede il miracolo. E così è la vita cristiana.
La vita cristiana ha questo atteggiamento gioioso, gioioso di cuore”.
Certo,
ha aggiunto il Papa “ci sono davvero momenti di croce, momenti di dolore, ma sempre
c’è quella pace profonda della gioia, perché la vita cristiana si vive come festa,
come le nozze di Gesù con la Chiesa”. Ed ha ricordato come alcuni dei primi martiri
andassero al martirio come se si andasse a nozze; anche in quel momento avevano “un
cuore gioioso”. La Chiesa, ha poi ribadito, si unisce col Signore “come una sposa
col suo sposo e alla fine del mondo sarà la festa definitiva”. Il secondo atteggiamento
che deve tenere il cristiano, ha proseguito, lo troviamo nella parabola delle nozze
del figlio del re. Tutti vengono invitati alla festa, buoni e cattivi. Ma quando inizia
la festa, il re guarda chi non ha la veste nuziale:
“A noi viene l’idea:
‘Ma, padre, com’è? Sono stati trovati negli incroci delle strade e si chiede loro
la veste nuziale? Questo non va… Cosa significa questo?’. E’ semplicissimo! Soltanto
Dio ci chiede una cosa per entrare in questa festa: la totalità. Lo Sposo è il più
importante; lo Sposo riempie tutto! E questo ci porta alla prima Lettura, che ci parla
tanto fortemente della totalità di Gesù, primogenito di tutta la creazione. In Lui
furono create tutte le cose, per mezzo di Lui sono state create e in vista di Lui.
Tutto! Lui è il centro, proprio tutto!”.
Gesù, ha soggiunto, “è anche
il capo del Corpo della Chiesa; Egli è principio. E Dio ha dato a Lui la pienezza,
la totalità, perché in Lui siano riconciliate tutte le cose”. Se dunque il primo atteggiamento
è la festa, ha detto Papa Francesco, “il secondo atteggiamento è riconoscere Lui come
l’Unico!”. Il Signore, ha detto ancora, “soltanto ci chiede questo: riconoscere Lui
come l’Unico Sposo”. Lui “è sempre fedele e chiede a noi la fedeltà”. Ecco perché
quando vogliamo “avere una piccola festicciola nostra, che non sia questa grande festa,
non va”. Il Signore, ha ribadito, ci dice che non si possono servire due padroni:
o si serve Dio o si serve il mondo:
“Questo è il secondo atteggiamento cristiano:
riconoscere Gesù come il tutto, il centro, la totalità. Ma sempre avremo la tentazione
di buttare questa novità del Vangelo, questo vino nuovo in atteggiamenti vecchi… E’
il peccato, tutti siamo peccatori. Ma riconoscerlo: ‘Questo è un peccato’. Non dire
questo va con questo. No! Gli otri vecchi non possono portare il vino nuovo. E’ la
novità del Vangelo. Gesù è lo sposo, lo sposo che sposa la Chiesa, lo sposo che ama
la Chiesa, che dà la sua vita per la Chiesa. E Gesù fa questa festa di nozze! Gesù
ci chiede a noi la gioia della festa, la gioia di essere cristiani. E ci chiede pure
la totalità: è tutto Lui. E se noi abbiamo qualcosa che non è di Lui, pentirsi, chiedere
perdono e andare avanti. Che il Signore ci dia, a tutti noi, la grazia di avere sempre
questa gioia, come se andassimo a nozze. E anche avere questa fedeltà che è l’unico
sposo è il Signore”.