Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella 23.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo
in cui Gesù chiede a chi lo vuole seguire un taglio netto, radicale, dai legami familiari
e anche dalla propria vita. Quindi, dice:
«Chi non rinuncia a tutti i suoi
averi, non può essere mio discepolo».
Su questo brano evangelico ascoltiamo
una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio
Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Le folle stanno
a cuore al Signore: ne prova compassione, fa miracoli, le riempie di doni, ma non
vuole che, ingannate, vadano dietro a ciò che non è vero. A coloro che lo seguono,
forse a cuore leggero, dice una parola molto dura, ma fondamentale per ogni discepolo.
L’originale greco dice letteralmente: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua
madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può
essere mio discepolo”; dove l’“odiare” non ha nulla a che fare con la vendetta: sta
piuttosto ad indicare, nella più genuina tradizione biblica, il taglio netto, radicale;
un “o” “o”: non si può servire una cosa e l’altra. La nuova traduzione della CEI alleggerisce
il peso della parola e fa dire al Signore: “Se uno viene a me e non mi ama più di
quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli…”. L’evangelista Luca, diversamente
da Matteo, scrive per un contesto pagano, dove l’autorità del padre e i rapporti familiari
erano decisivi all’interno della famiglia e spesso ostacolo alla sequela del Signore.
La parola: Chi non “odia” questo rapporto, non può diventare discepolo del Signore,
era fondamentale e rimane essenziale per ogni autentica sequela di Cristo e va annunciato
così com’è. Anzi, a questa vanno aggiunte altre due parole scandalose del Signore:
“Colui che non porta la propria croce dietro a me non può essere mio discepolo”, e
ancora: “Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”.
Lasciamo che questa parola ci scuota, ci sconvolga e ci porti ad avere un incontro
radicale con il Signore. Ne vale la pena!