Comece, disoccupazione giovanile: promuovere talenti personali e rinnovare modelli
educativi
“Sono i giovani la soluzione!”: questa l’affermazione emersa dalla conferenza tenutasi
a Bruxelles dalla Comece (Commissione degli Episcopati della Comunità Europea) per
rispondere alle domande dei ragazzi e far fronte alle loro esigenze, in particolare
nel settore dell’occupazione. L’appuntamento, sostenuto dagli eurodeputati Thomas
Mann e Patrizia Toia, è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Konrad
Adenauer Stiftung e con Don Bosco International. “I giovani – si legge nel comunicato
finale dei lavori – vogliono che l’Unione Europea affronti la questione della disoccupazione
non per loro, ma con loro, perché si vedono come protagonisti della soluzione al problema”.
Di qui, il richiamo alla partecipazione dei ragazzi nella vita sociale e nelle decisioni
politiche, affinché i loro talenti personali possano venire valorizzati, anche grazie
ad un “rinnovato modello educativo” ed al sostegno per la loro “creatività ed attività
imprenditoriale”. Anche perché, come sottolineato da mons. Juan José Omella, vescovo
di Calahorra e Calzada-Logroño, in Spagna, “la disoccupazione giovanile è il sintomo
di un’economia di mercato che non funziona”, ovvero che guarda solo “ai principali
profitti e in cui prevale la speculazione”. Di qui, la necessità di insistere sulla
formazione dei ragazzi, sia a livello tecnico che accademico, sia per quanto riguarda
l’acquisizione di capacità interculturali, fondamentali nel caso di mobilità lavorativa.
“L’educazione è una questione ‘di cuore’ – ha aggiunto il salesiano padre Giovanni
D’Andrea – ovvero una trasmissione di valori che deve abbracciare formazione e informazione,
competenze e valori per forgiare uomini e donne che poi saranno cittadini e professionisti”.
In questo senso, l’incontro della Comece ha messo in luce l’importanza di “responsabilizzare
i giovani nel diventare cittadini attivi”, così da “salvaguardare la stabilità dei
sistemi politici nel lungo periodo”. Quindi, la conferenza si è conclusa con un appello
ai ragazzi a far sentire la loro voce, soprattutto in vista delle elezioni parlamentari
europee, fissate per il maggio 2014. (A cura di Isabella Piro)