I Musei Vaticani aprono alle visite notturne e ai concerti. Paolucci: un'esperienza
emozionante
I Musei Vaticani rinnovano l'iniziativa delle aperture notturne: porte aperte dalle
19.00 alle 23.00, ogni venerdì, dal 6 settembre al 25 ottobre. Per partecipare a queste
serate è necessario prenotarsi sul sito www.museivaticani.va, mentre l'ingresso è
consentito fino alle 21.30. Alle visite in notturna si accompagneranno anche dei concerti.
Davide Pagnanelli ne ha parlato col direttore dei Musei Vaticani, Antonio
Paolucci:
R. – Il concetto
che sta dietro alle aperture estive prolungate – quindi tardo pomeriggio e notte –
dei Musei Vaticani è quello di offrire il museo ai cittadini di Roma, soprattutto.
Io credo che i romani si sentano in qualche modo espropriati dei loro musei: vedono
le file infinite di fronte all’ingresso dei Musei Vaticani e pensano che i musei del
Papa, in un certo senso, non siano più loro. Devono, invece, tornare loro, almeno
qualche ora dell’estate. C’è scritto dappertutto in latino, all’interno dei Musei
Vaticani: i Papi del passato hanno dedicato proprio i loro musei, le loro collezioni
d’arte, "Populo romano", al popolo romano. Ecco, questa è l’occasione migliore
perché il popolo romano – le famiglie, le coppie, gli amici – si riapproprino dei
loro musei.
D. – Che aria respira chi visita i Musei di notte?
R. –
Intanto non ha l’ossessione della folla, dei grandi numeri. Poi, trova l’incanto di
situazioni di luce particolare. Vedere, per esempio, i capolavori della statuaria
classica – il Laocoonte, l’Apollo di Belvedere – nel Cortile Ottagono, sotto il cielo
di Roma, in una notte d’estate, credo sia una delle esperienze più emozionanti che
uno possa fare. Non la fretta, non l’ansia di vedere e poi di andar via, ma concedersi
il piacere di guardare e di essere felici di guardare: tutto questo è la bellezza
dei Musei.
D. – Alle visite si accompagneranno anche degli eventi musicali:
ma come si uniscono le arti figurative alla musica?
R. – Beh, lei deve venire
una volta e lo capirà. Sono cose, infatti, difficili da spiegare. Come fai a spiegare
Mozart del “Don Giovanni” e la vista tutto intorno degli affreschi, per esempio, di
Raffaello oppure di Pinturicchio. Bisogna esserci e capire come la musica e la bellezza
visiva siano varianti della stessa emozione. L’arte si riverbera in mille varietà,
questo è il suo bello.