2013-09-05 15:34:00

I Musei Vaticani aprono alle visite notturne e ai concerti. Paolucci: un'esperienza emozionante


I Musei Vaticani rinnovano l'iniziativa delle aperture notturne: porte aperte dalle 19.00 alle 23.00, ogni venerdì, dal 6 settembre al 25 ottobre. Per partecipare a queste serate è necessario prenotarsi sul sito www.museivaticani.va, mentre l'ingresso è consentito fino alle 21.30. Alle visite in notturna si accompagneranno anche dei concerti. Davide Pagnanelli ne ha parlato col direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci:RealAudioMP3

R. – Il concetto che sta dietro alle aperture estive prolungate – quindi tardo pomeriggio e notte – dei Musei Vaticani è quello di offrire il museo ai cittadini di Roma, soprattutto. Io credo che i romani si sentano in qualche modo espropriati dei loro musei: vedono le file infinite di fronte all’ingresso dei Musei Vaticani e pensano che i musei del Papa, in un certo senso, non siano più loro. Devono, invece, tornare loro, almeno qualche ora dell’estate. C’è scritto dappertutto in latino, all’interno dei Musei Vaticani: i Papi del passato hanno dedicato proprio i loro musei, le loro collezioni d’arte, "Populo romano", al popolo romano. Ecco, questa è l’occasione migliore perché il popolo romano – le famiglie, le coppie, gli amici – si riapproprino dei loro musei.

D. – Che aria respira chi visita i Musei di notte?

R. – Intanto non ha l’ossessione della folla, dei grandi numeri. Poi, trova l’incanto di situazioni di luce particolare. Vedere, per esempio, i capolavori della statuaria classica – il Laocoonte, l’Apollo di Belvedere – nel Cortile Ottagono, sotto il cielo di Roma, in una notte d’estate, credo sia una delle esperienze più emozionanti che uno possa fare. Non la fretta, non l’ansia di vedere e poi di andar via, ma concedersi il piacere di guardare e di essere felici di guardare: tutto questo è la bellezza dei Musei.

D. – Alle visite si accompagneranno anche degli eventi musicali: ma come si uniscono le arti figurative alla musica?

R. – Beh, lei deve venire una volta e lo capirà. Sono cose, infatti, difficili da spiegare. Come fai a spiegare Mozart del “Don Giovanni” e la vista tutto intorno degli affreschi, per esempio, di Raffaello oppure di Pinturicchio. Bisogna esserci e capire come la musica e la bellezza visiva siano varianti della stessa emozione. L’arte si riverbera in mille varietà, questo è il suo bello.







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