Udienza generale. Il Papa ricorda la Gmg: i giovani aprano le porte verso un mondo
nuovo di speranza
L'udienza generale era stata aperta da Papa Francesco con una catechesi interamente
dedicata al ricordo della Gmg di Rio de Janeiro. Riandando a quei giorni in Brasile,
il Papa ha una volta ancora esortato tutti i giovani a essere “speranza” per il mondo.
La cronaca nel servizio di Alessandro De Carolis:
Il dialogo è
ripreso da dove si era interrotto, come se l’ultima eco dell’applauso scoppiato sull’incredibile
colpo d’occhio di Copacabana avesse lentamente viaggiato sull’oceano per riesplodere
un mese dopo fra le colonne del Bernini. E il dialogo di Papa Francesco con le migliaia
di giovani in Piazza San Pietro è stato un raggio di sole in un momento cupo per il
pianeta. Il ricordo della Gmg come motore di una speranza che solo i giovani possono
donare con pienezza al mondo degli adulti, troppe volte impegnati a pianificare la
guerra. Papa Francesco si è concentrato sui ricordi di Rio de Janeiro decantati da
una distanza che, ha osservato, consente di inquadrarne “meglio il significato”. Il
primo, dei tre messi in luce, è stato l’accoglienza:
“Brava gente questi
brasiliani. Brava gente! Hanno davvero un grande cuore. Il pellegrinaggio comporta
sempre dei disagi, ma l’accoglienza aiuta a superarli e, anzi, li trasforma in occasioni
di conoscenza e di amicizia. Nascono legami che poi rimangono, soprattutto nella preghiera.
Anche così cresce la Chiesa in tutto il mondo, come una rete di vere amicizie in Gesù
Cristo, una rete che mentre ti prende ti libera”.
E i “bravi” brasiliani,
assieme ai giovani della Gmg, hanno offerto – ha proseguito Papa Francesco – anche
una testimonianza indelebile di “festa”:
“Quando una città si riempie di
ragazzi e ragazze che girano per le strade con le bandiere di tutto il mondo, salutandosi,
abbracciandosi, questa è una vera festa. E’ un segno per tutti, non solo per i credenti.
Ma poi c’è la festa più grande che è la festa della fede, quando insieme si loda il
Signore, si canta, si ascolta la Parola di Dio, si rimane in silenzio di adorazione:
tutto questo è il culmine della GMG, è il vero scopo di questo grande pellegrinaggio,
e lo si vive in modo particolare nella grande Veglia del sabato sera e nella Messa
finale”.
Poi, come spesso accade, l’energia di Papa Francesco è diventata
corrente di entusiasmo che ha fatto vibrare chi lo stava ascoltando. E i giovani presenti
in Piazza sono stati i primi a reagire all’invito del Papa, che si è soffermato sul
terzo degli elementi offerto dalla Gmg: la “missione”. Voi – ha affermato incrociando
lo sguardo con ragazze e ragazzi – non fate notizia perché portate Cristo risorto
nella società e non gli scandali, la fraternità e non la violenza. Ma anche un ragazzo
o una ragazza, “che agli occhi del mondo conta poco o niente”, può giocare un ruolo
di enorme importanza per il futuro di quel mondo che lo, o la, ignora. E dunque, ha
concluso, Papa Francesco, è necessaria da parte dei giovani una precisa assunzione
di responsabilità:
“A tutti i giovani vorrei chiedere con forza, ma io non
so se oggi in Piazza ci sono giovani: ci sono giovani in Piazza? Ce ne sono alcuni...
Vorrei, a tutti voi, chiedere con forza: volete essere una speranza per Dio? Volete
essere una speranza, voi? (Giovani: “Si!”) Volete essere una
speranza per la Chiesa? (Giovani: “Si!”) Un cuore giovane, che
accoglie l’amore di Cristo, si trasforma in speranza per gli altri, è una forza immensa!
Ma voi, ragazzi e ragazze, tutti i giovani, dovete trasformarci in speranza, trasformarvi
in speranza! Aprire le porte verso un mondo nuovo di speranza. Questo è il vostro
compito. Volete essere speranza per tutti noi? (Giovani: “Si!”)”.
Un
analogo invito a “uscire dai recinti” per “ascoltare con amore ogni persona”, il Papa
lo ha rivolto in particolare, al momento dei saluti, ai numerosi gruppi di pellegrini
provenienti da varie diocesi italiane. L’amore di Dio, ha concluso, va accolto e condiviso,
perché così si fa il bene dell’uomo:
“Soprattutto con le persone più deboli
e bisognose dobbiamo condividere questo amore che cambia la vita. L’amore di Dio cambia
la vita! Ci cambia a tutti noi, ci fa più buoni, più felici… Non dimenticate che ognuno
di noi, diffondendo la carità divina, contribuisce a costruire un mondo più giusto
e solidale”.