2013-09-04 15:13:33

Mons. Twal: prima di decidere sul Medio Oriente il mondo ci consideri


Mentre ci si prepara a pregare tutti insieme per la pace in Siria e nel mondo intero, i capi delle Chiese mediorientali si sono riuniti ad Amman, su invito del Re di Giordania, per riflettere sulle sfide dei cristiani in quella tormentata regione. "Siamo grati di non sentirci abbandonati", dichiara il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, mons. Fouad Twal, al microfono di Xavier Sartre:RealAudioMP3

R. – Le sfide dei cristiani sono anche le sfide del mondo arabo musulmano, sono le stesse: sentirsi cittadini al cento per cento di un Paese, con tutti i diritti e con tutti i doveri. I musulmani non devono confondere i cristiani mediorientali con la politica occidentale, che non è sempre a nostro favore. Quello che noi ci aspettiamo dai governi musulmani, e anche quello che ci aspettiamo dalla comunità internazionale, è che si consideri la nostra presenza prima di prendere qualsiasi decisione riguardo al Medio Oriente. E’ vero che in tutte le guerre che hanno avuto luogo in Egitto o in Siria i cristiani sono stati i primi a pagarne il prezzo, i primi a soffrirne, i primi a dover lasciare il Paese, a dover lasciare tutto il patrimonio, a dover lasciare tutto ed emigrare. Il nostro numero si riduce sempre di più. Un Medio Oriente senza cristiani, non è la patria che noi vogliamo e che noi amiamo. Auguriamoci che quelli che ci ascoltano siano coscienti delle nostre sofferenze e non ci lascino soli in questa non facile missione. Anticipo la nostra gratitudine, anche quella del Patriarcato latino di Gerusalemme, per la certezza che questa piccola comunità cristiana, rimasta in Medio Oriente, non è abbandonata e non è sola, che c’è la Chiesa universale che prega per noi e con noi.







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