Il Papa all'udienza generale ricorda la Gmg di Rio: i giovani siano speranza per il
mondo intero
Il Papa, dopo la pausa estiva, ha ripreso oggi in Piazza San Pietro, le sue catechesi
all’udienza generale del mercoledì. Stamani si è soffermato sul suo viaggio in Brasile,
in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. “E’ passato più di un mese –
ha detto - ma ritengo che sia importante ritornare su questo evento, e la distanza
di tempo permette di coglierne meglio il significato”.
“Prima di tutto – ha
affermato - voglio ringraziare il Signore, perché è Lui che ha guidato tutto con la
sua Provvidenza. Per me, che vengo dalle Americhe, è stato un bel regalo! E di questo
ringrazio anche Nostra Signora Aparecida, che ha accompagnato tutto questo viaggio:
ho fatto il pellegrinaggio al grande Santuario nazionale brasiliano, e la sua venerata
immagine era sempre presente sul palco della GMG. Sono stato molto contento di questo,
perché Nostra Signora Aparecida è molto importante per la storia della Chiesa in Brasile,
ma anche per tutta l’America Latina; in Aparecida i Vescovi latino-americani e dei
Caraibi abbiamo vissuto un’Assemblea generale, con il Papa Benedetto: una tappa molto
significativa del cammino pastorale in quella parte del mondo dove vive la maggior
parte della Chiesa cattolica”.
Ha quindi rinnovato il ringraziamento “a tutte
le Autorità civili ed ecclesiastiche, ai volontari, alla sicurezza, alle comunità
parrocchiali di Rio de Janeiro e di altre città del Brasile, dove i pellegrini sono
stati accolti con grande fraternità. In effetti, l’accoglienza delle famiglie brasiliane
e delle parrocchie è stata una delle caratteristiche più belle di questa GMG. Brava
gente questi brasiliani. Brava gente! Hanno davvero un grande cuore. Il pellegrinaggio
comporta sempre dei disagi, ma l’accoglienza aiuta a superarli e, anzi, li trasforma
in occasioni di conoscenza e di amicizia. Nascono legami che poi rimangono, soprattutto
nella preghiera. Anche così cresce la Chiesa in tutto il mondo, come una rete di vere
amicizie in Gesù Cristo, una rete che mentre ti prende ti libera. Dunque, accoglienza:
e questa è la prima parola che emerge dall’esperienza del viaggio in Brasile. Accoglienza!”.
Poi
ha aggiunto: “Un’altra parola riassuntiva può essere festa. La GMG è sempre una festa,
perché quando una città si riempie di ragazzi e ragazze che girano per le strade con
le bandiere di tutto il mondo, salutandosi, abbracciandosi, questa è una vera festa.
E’ un segno per tutti, non solo per i credenti. Ma poi c’è la festa più grande che
è la festa della fede, quando insieme si loda il Signore, si canta, si ascolta la
Parola di Dio, si rimane in silenzio di adorazione: tutto questo è il culmine della
GMG, è il vero scopo di questo grande pellegrinaggio, e lo si vive in modo particolare
nella grande Veglia del sabato sera e nella Messa finale. Ecco: questa è la festa
grande, la festa della fede e della fraternità, che inizia in questo mondo e non avrà
fine. Ma questo solo è possibile solo con il col Signore! Senza l’amore di Dio
non c’è vera festa per l’uomo!”.
“Accoglienza, festa – ha proseguito - Ma
non può mancare un terzo elemento: missione. Questa GMG era caratterizzata da un tema
missionario: «Andate e fate discepoli tutti i popoli». Abbiamo sentito la parola di
Gesù: è la missione che Lui ci dà a tutti! E’ il mandato di Cristo Risorto ai suoi
discepoli: «Andate», uscite da voi stessi, da ogni chiusura per portare la luce e
l’amore del Vangelo a tutti, fino alle estreme periferie dell’esistenza! Ed è stato
proprio questo mandato di Gesù che ho affidato ai giovani che riempivano a perdita
d’occhio la spiaggia di Copacabana. Un luogo simbolico, la riva dell’oceano, che faceva
pensare alla riva del lago di Galilea. Sì, perché anche oggi anche il Signore ripete:
«Andate…», e aggiunge: «Io sono con voi, tutti i giorni…». Lo abbiamo sentito… Questo
è fondamentale! Solo con Cristo noi possiamo portare il Vangelo. Senza di Lui non
possiamo far nulla – ce lo ha detto Lui stesso (cfr Gv 15,5). Con Lui, invece, uniti
a Lui, possiamo fare tanto. Anche un ragazzo, una ragazza, che agli occhi del mondo
conta poco e o niente, agli occhi di Dio è un apostolo del Regno, è una speranza
per Dio! A tutti i giovani vorrei chiedere con forza, ma io non so se oggi in Piazza
ci sono giovani: ci sono giovani in Piazza? Ce ne sono alcuni? Vorrei, a tutti voi,
chiedere con forza: volete essere una speranza per Dio? Volete essere una speranza,
voi? (Giovani: “Si!”) per la Chiesa? Volete essere una speranza per la Chiesa? (Giovani:
“Si!”) Un cuore giovane, che accoglie l’amore di Cristo, si trasforma in speranza
per gli altri, è una forza immensa! Ma voi, ragazzi e ragazze, tutti i giovani, voi
dovete trasformarci in speranza, trasformarvi in speranza! Aprire le porte verso un
mondo nuovo di speranza. Questo è il vostro compito. Volete essere speranza per tutti
noi? (Giovani: “Si!”). Pensiamo a che cosa significa quella moltitudine di giovani
che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e portano il suo amore nella
vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano. Non vanno a finire sui giornali,
perché non compiono atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia.
Ma, se rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono fraternità,
condivisione, opere di misericordia, sono una forza potente per rendere il mondo più
giusto e più bello, per trasformarlo! Vorrei chiedere adesso ai ragazzi e alle ragazze,
che sono qui in Piazza: avete il coraggio di raccogliere questa sfida? (Giovani: “Si!”)
Avete il coraggio o no? Io ho sentito poco… (Giovani: “Si!”) Vi animate ad essere
questa forza di amore, forza di amore, e di misericordia che ha il coraggio di voler
trasformare il mondo? (Giovani: “Si!”).
Quindi ha concluso la catechesi in
lingua italiana: “Cari amici, l’esperienza della GMG ci ricorda la vera grande notizia
della storia, la Buona Novella, anche se non appare nei giornali e nella televisione:
siamo amati da Dio, che è nostro Padre e che ha inviato il suo Figlio Gesù per farsi
vicino a ciascuno di noi e salvarci. Ha inviato Gesù a salvarci, a perdonarci tutto,
perché Lui sempre perdona: Lui sempre perdona, perché è buono e misericordioso. Ricordate:
accoglienza, festa e missione. Tre queste parole: accoglienza, festa e missione. Queste
parole non siano solo un ricordo di ciò che è avvenuto a Rio, ma siano anima della
nostra vita e di quella delle nostre comunità. Grazie!”.