Amman. Re Abdallah II: cristiani e musulmani si alleino contro il settarismo
La protezione dei diritti dei cristiani nei conflitti di matrice religiosa che dilaniano
il Medio Oriente “non è una questione di cortesia, ma un dovere”, anche perchè “i
cristiani arabi hanno esercitato un ruolo chiave nella costruzione delle società arabe
e nella difesa delle giuste ragioni della nostra nazione”. Così Re Abdallah II di
Giordania si è rivolto ai partecipanti alla Conferenza ad Amman sulle sfide che attendono
i cristiani arabi. Il Monarca hascemita, parlando a più di settanta alti rappresentanti
delle Chiese e delle comunità ecclesiali radicate in Medio Oriente, nel discorso ha
sottolineato la necessità di una alleanza tra cristiani e musulmani per affrontare
e sconfiggere insieme le derive settarie che alimentano i conflitti in tutta la regione,
presentate come un corpo estraneo rispetto alle “nostre tradizioni e all'eredità umanitaria
e culturale”. Cristiani e musulmani – ha detto Re Abdallah nel suo intervento, pervenuto
all'agenzia Fides - devono “coordinare gli sforzi e la piena cooperazione” accordandosi
su un “codice di condotta unificante”, perchè proprio l'isolamento tra i seguaci delle
diverse religioni può “minare l'edificio sociale”. In questa prospettiva, il capo
della Monarchia Hascemita – che rivendica la propria discendenza dalla famiglia del
Profeta Mohammad – ha ribadito il suo impegno a collaborare “con ogni sforzo” alla
custodia dell'identità araba cristiana. “Gli arabi cristiani” ha riconosciuto Re Abdallah
“sono in grado di comprendere più di ogni altro l'Islam e i suoi veri valori” e per
questo possono difendere l'Islam dai pregiudizi diffusi da chi “ignora l'essenza di
questa fede, che predica tolleranza e moderazione e rigetta estremismo e isolazionismo”.
Tra i possibili terreni di collaborazione tra cristiani e musulmani, Re Abdallah ha
riproposto anche la comune difesa della fisionomia plurale della Città Santa: “Noi
tutti” ha detto il Monarca di Giordania “abbiamo il dovere di difendere l'identità
araba di Gerusalemme, e proteggere i suoi Luoghi Santi islamici e cristiani”. (R.P.)