Siria: Mosca scettica su prove contro Damasco. Assad chiede all’Onu di impedire l’attacco
Usa
Il regime di Bashar al-Assad ha chiesto alle Nazioni Unite di "impedire qualsiasi
aggressione" contro il suo Paese. Dal canto suo, la Lega Araba ribadisce che le Nazioni
Unite e la Comunità internazionale sono chiamate ad assumersi le proprie responsabilità.
In questo scenario il segretario di Stato Usa, John Kerry, rilancia la possibilità
dell’intervento armato, paragonando Assad a Hitler e Saddam, mentre Russia e Cina
premono per la soluzione negoziale. Massimiliano Menichetti:
E’ l'ambasciatore
di Damasco al Palazzo di Vetro di New York, Bashar Jaafari - secondo l'agenzia siriana
Sana - che avrebbe consegnato al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e alla
presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, Maria Cristina Perceval, una lettera
per chiedere di "impedire qualsiasi aggressione" contro la Siria e invocare il raggiungimento
di una soluzione politica. Parole diverse da quelle di scherno rivolte dal presidente
Assad all’omologo Obama, per i cambi di posizione in merito all’attacco armato Usa
ed in cui Assad si è detto pronto a sostenere qualsiasi aggressione. Intanto, Russia
e Cina concordano nel ritenere che la crisi debba essere risolta "esclusivamente"
attraverso negoziati. Continua a non pensarla così l'amministrazinoe statunitense
che per bocca del segretario di Stato, John Kerry, ha paragonato Assad a Hitler e
Saddam, ribadendo di avere le prove che il regime abbia usato armi chimiche. Affermazioni
che non convincono però Mosca. Il confronto tra i "Grandi" ci sarà il 5 e 6 settembre
prossimi al G20 di San Pietroburgo, mentre si attende il voto, tutt’altro che scontato,
del Congresso americano sull’intervento armato contro Damasco, parere che si avrà,
forse, per metà settembre. Intanto è massima allerta in Siria dove non si arrestano
gli scontri: quasi 50 i morti oggi a Nord-Est di Damasco che si aggiungono ai 110
mila, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, dall’inizio del conflitto,
nel marzo 2011. In questo quadro il governo francese fa sapere che fornirà ai membri
del Parlamento le prove della responsabilità di Bashar al-Assad per l'attacco con
il gas nervino del 21 agosto scorso alla periferia di Damasco, in cui sono morte oltre
1400 persone; mentre la Russia ha spostato nel Mediterraneo una nave da ricognizione
per "raccogliere informazioni” sul possibile teatro di guerra. Sei le navi militari
americane davanti alle coste siriane.