2013-09-02 13:27:21

Polonia: la Chiesa commemora le vittime della Seconda guerra mondiale


La Seconda guerra mondiale, iniziata con l’attacco contro la Polonia da parte della Germania di Hitler il 1 settembre 1939, “testimonia la debolezza del cristianesimo della prima metà del Novecento”: lo ha affermato domenica il vice presidente dei vescovi polacchi e arcivescovo di Poznan, mons. Stanislaw Gadecki. Ricordando i 56 milioni di vittime del conflitto, fra le quali 6 milioni di polacchi, il presule ha sottolineato che “da un punto di vista morale quella guerra è nata dalla superbia dell’uomo e come risultato dell’idolatria di ciò che non è Dio”, che anche oggi “devono far riflettere”. Il conflitto - riferisce l'agenzia Sir - è stato ricordato in particolare a Danzica, città attaccata per prima dalle truppe tedesche, dove l’arcivescovo Slawoj Leszek Glodz ha osservato che le celebrazioni di vari anniversari non solo preservano la memoria degli eventi ma contribuiscono a “trasmettere alle giovani generazioni i valori morali che sono il seme della nuova evangelizzazione”. Parlando nella cittadina di Wielun dove caddero le prime bombe, l’arcivescovo di Czestochowa mons. Waclaw Depo ha ricordato che Giovanni Paolo II paragonò la tragedia della Seconda guerra mondiale al calvario di Cristo, e ha messo in rilievo l’attualità della risposta di fede alla domanda sul male, giacché “siamo davanti all’incognita del genocidio in Siria e di un possibile conflitto che da atto di giustizia potrebbe trasformarsi nell’inizio di una nuova guerra”. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 3 settembre







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