Nono anniversario della strage nella scuola di Beslan: quell’orrore segnò la fine
di un tipo di terrorismo nella regione
Tra il primo e il 3 settembre 2004 si consumò nell’Ossezia del Nord il dramma della
scuola di Beslan. Un gruppo di 32 ribelli fondamentalisti islamici e separatisti ceceni
sequestrò circa 1200 persone fra adulti e piccoli studenti. Quando le forze speciali
russe fecero irruzione, fu l'inizio di un massacro: centinaia i morti tra cui 186
bambini. Oltre 700 i feriti. L’Ossezia è una repubblica autonoma nella regione del
Caucaso nella Federazione russa. Giuseppe D’Amato ci racconta della situazione
nella regione 9 anni dopo:
Da allora il
ritorno a scuola per gli studenti russi e per l’intero Paese non è più la festa di
prima. L’incubo di quelle drammatiche ore viene rivissuto sui giornali ed in televisione.
Manifestazioni vengono tenute ovunque nel gigante slavo. Il ricordo di quell’orrore
non deve sopirsi, è il desiderio della società federale. Beslan ha segnato la vera
fine del terrorismo nel Caucaso russo. Quel marchio di infamia, determinato dalla
morte di centinaia di bambini inermi in una scuola, ha sancito la perdita di fiancheggiatori
e sostegni interni ed esterni alla causa separatista ed estremista. La regione, crogiuolo
di etnie spesso nemiche tra di loro appartenenti a diverse confessioni religiose,
è stata inondata dai petro-rubli dal Centro moscovita. La disoccupazione è un po’
diminuita, ma la pesante situazione socio-economica rimane inalterata. La Cecenia
è stata quasi completamente ricostruita ed è governata oggi con metodi criticati dalle
organizzazioni umanitarie da Ramzan Kadyrov. La vicina Inguscezia gode di una certa
stabilità grazie al prestigio del presidente Evkurov, eroe russo in Kosovo negli anni
Novanta. L’Ossezia settentrionale, a parte la tragedia di Beslan, è riuscita a restare
fuori sia dall’incendio ceceno che dalla successiva guerra nel 2008 con la Georgia.
Per il Cremlino i problemi restano in Kabardino-Balkaria, ma soprattutto in Daghestan,
dove non passa giorno che si ha notizia di un attentato. La strategia di attaccare
la popolazione civile per seminare terrore è stata comunque sconfessata.