Il Papa ad Assisi il 4 ottobre: presentato dalla Diocesi il programma della visita
Il Papa pellegrino in Umbria sulle orme di San Francesco, patrono d’Italia. E’ stato
presentato lunedì scorso nella sala della “spoliazione” del vescovado di Assisi il
programma della visita di Papa Francesco alla città del Poverello, il prossimo 4 ottobre.
Presenti con il vescovo Domenico Sorrentino e il sindaco Claudio Ricci, anche l’arcivescovo
di Perugia e presidente dei vescovi umbri, mons. Gualtiero Bassetti, e un rappresentante
delle Famiglie francescane. Il servizio è di Gabriella Ceraso:
Sarà una giornata
intensa, quella del Papa ad Assisi, nella festa del Santo patrono d’Italia cui Bergoglio
ha ispirato il suo pontificato. Francesco arriveràin elicottero già per le
7.45 nel campo sportivo dell’Istituto Serafico, un'eccellenza nella carità, che accoglie
giovani pluriminorati gravi da tutta Italia. La sosta iniziale sarà con loro, poi
nel primo luogo francescano, la Chiesa di San Damiano, luogo della conversione, nel
quale il Santo ascoltò la voce del Crocifisso. Da qui per il Pontefice un appuntamento
significativo e senza precedenti: la visita, nella sede arcivescovile di Assisi, della
stanza della "spoliazione" che ricorda il gesto clamoroso del giovane Francesco innanzi
al padre Pietro di Bernardone, dove il Papa incontrerà alcuni poveri assistiti dalla
Caritas, prima di entrare nella Chiesa di Santa Maria Maggiore annessa al vescovado.
Quindi alle 11.00 la Messa nella piazza della Basilica di San Francesco, dopo la venerazione
delle spoglie del Santo qui custodite. Al termine, l’accensione della lampada votiva
con l’olio quest’anno offerto dalla Regione Umbria, e poi il pranzo presso il Centro
di prima accoglienza della Caritas diocesana nei pressi della Stazione ferroviaria
di Santa Maria degli Angeli. Nel pomeriggio, intorno alle 14.30, la visita privata
del Papa sarà all’Eremo delle Carceri, luogo in cui San Francesco d'Assisi e i suoi
seguaci si ritiravano per pregare e meditare, poi l’incontro alla cattedrale di San
Rufino con lerappresentanze di tutta la Diocesi, che sta svolgendo il suo
sinodo. A seguire, una visita privata alle Clarisse nella Basilica di Santa Chiara.
Alle 17.30, dopo una preghiera silenziosa alla Porziuncola, cuore pulsante della spiritualità
francescana, l’abbraccio del Papa sarà con i giovani nella piazza antistante la Basilica
di Santa Maria degli Angeli e, prima di ripartire, il passaggio al suggestivo Santuario
di Rivotorto con la visita al tugurio di San Francesco. Il rientro in Vaticano è previsto
alle ore 20.00.
Una visita densa e decisamente in linea col pontificato
di Papa Francesco, nel segno dell’umiltà e dell’attenzione agli ultimi: così al microfono
di Gabriella Ceraso,mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi:
R. – Francesco
parla della sua conversione mettendo in prima evidenza la sua esperienza di conversione
interiore, di gioia con i lebbrosi. Il Papa viene a rimettersi sui passi di Francesco
e a dare un messaggio alla Chiesa in questo senso. Noi sentiamo che in questo è una
visita alquanto innovativa: ci sono alcuni luoghi nuovi, ci sono alcuni accenti nuovi
e vogliamo metterci in ascolto del messaggio che il Santo Padre ci darà.
D.
– Sicuramente, un momento assolutamente innovativo sarà la visita alla “stanza della
spoliazione”. Lei è un po’ il custode, in quanto vescovo, di questo momento e di questo
gesto. E’ spoliazione non solo da panni materiali ...
R. – Indubbiamente. Quello
che Francesco fece, esprimeva la sua scelta profonda di Cristo: nudo con il Dio nudo,
cioè un incontro profondo con Dio nel quale ormai Francesco rinunciava totalmente
a se stesso per diventare uomo di Dio e proprio per questo anche uomo dei fratelli,
uomo di una fraternità universale che raggiungeva poi persino le creature materiali:
frate Sole, sorella Luna … E’ Francesco che si mette sulla via della libertà dei figli
di Dio. Non più padre Pietro di Bernardone, ma “Padre Nostro che sei nei Cieli”, e
questa libertà, poi, lo rende quel Francesco così affascinante perché è il Francesco
che irradia Vangelo ed è capace di parlare alla nostra cultura odierna e di dire parole
di speranza anche al nostro cammino. Sia come credenti, sia come uomini di buona volontà
rispetto alle grandi sfide della nostra società.
“Questa visita l’abbiamo
maturata tutti insieme, noi vescovi dell’Umbria, e ne siamo entusiasti” spiega al
microfono di Gabriella Ceraso,mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo
di Perugia e nuovo presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu):
R. – E’ un bellissimo
gesto di comunione tra tutte le nostre otto chiese. L’unità e la comunione che intercorre
tra i vescovi, ci ha permesso anche di poter rivolgere insieme questo invito al Santo
Padre.
D. – E con tutte le chiese avete anche compiuto un cammino e continuerete
a compierlo …
R. – Il grosso sarà concentrato in questa preghiera che sarà
fatta in tutte le nostre diocesi la sera del 21 settembre, cominciando ai Vespri e
prolungandolo fino a mezzanotte con manifestazioni diverse. Poi, tutti si raccolgono
nelle cattedrali perché vogliamo veramente che la gente sia coinvolta il più possibile,
tutte le categorie. Poi, per esempio, ho già diramato a tutti i movimenti, a tutte
le parrocchie, già la veglia di preghiera sabato 7 settembre, quella indetta dal Santo
Padre per la pace. Per noi, quindi, oltre a sottolineare quanto ci chiede il Santo
Padre, sarà ancora una occasione di preparazione alla visita del Papa. Quindi, è un
momento forte di comunione con la Chiesa di Roma, questo, per le nostre chiese dell’Umbria.
D.
– E tutto il mondo guarderà a voi un po’ anche come alla culla dello spirito che il
Papa ha scelto come impronta per il suo pontificato …
R. – Sì: ha scelto lo
stile di Francesco ed era un desiderio suo – ce l’ha ripetuto lungamente, più d’una
volta durante il nostro incontro – visitare i luoghi di Francesco. Tant’è vero che
il Papa viene sì, per incontrare la gente, ma desidera venire soprattutto come pellegrini
proprio perché è la prima volta, per rendersi conto anche di quale sia la terra che
i piedi di Francesco hanno calcato. Io ho voluto dire anche questo al Santo Padre,
quando siamo andati noi vescovi dell’Umbria, presentando un po’ la nostra piccola
Conferenza. Gli ho detto: “Padre Santo, l’Umbria è una piccola regione ma in dieci
anni ha dato il nome a due Papi: Benedetto, che è un Santo umbro, di Norcia, e Francesco,
che è Francesco d’Assisi. Quindi, la nostra piccola parte l’abbiamo già fatta” …