2013-08-31 16:32:23

Mauritius: l’8 settembre, pellegrinaggio alla tomba di padre Laval


“Vieni, segui me, segui Cristo”: questo il tema del pellegrinaggio che i fedeli delle Isole Mauritius compiranno, l’8 e 9 settembre, sulla tomba del Beato padre Giacomo Laval, evangelizzatore del Paese. Vissuto alla metà dell’800, padre Laval fu soprannominato “l’Apostolo dei neri” perché si dedicò alla cura ed alla predicazione della Parola di Dio tra la popolazione indigena delle Mauritius, che era stata appena liberata dalla schiavitù, ma abbandonata a se stessa. Oggi, le spoglie del Beato – il primo beatificato da Giovanni Paolo II nel 1979 - riposano a Saint-Croix, poco distante dalla capitale, Port-Louis, e in occasione del pellegrinaggio verranno esposte alla venerazione dei fedeli l’8 settembre nell’ambito di due messe solenni. Seguirà quindi una Veglia di preghiera a partire dalle ore 20.00, mentre il giorno seguente ulteriori celebrazioni eucaristiche concluderanno il pellegrinaggio. In vista dell’evento, la diocesi di Port-Louis ha esortato i fedeli a riflettere sui tre momenti del pellegrinaggio, ovvero “il prima, il durante ed il dopo”: “Il prima serve a comprendere le motivazioni del pellegrinaggio, ossia il nutrirsi della Parola di Dio; il durante consiste nel mettersi in cammino in una dimensione spirituale e penitenziale, così da prepararsi a ricevere la grazia e la benedizione di Dio; infine, il dopo deve essere inteso come un’occasione per diffondere la pace e la gioia del cuore che deriva da questa esperienza forte”, perché “un vero pellegrino non torna mai a casa esattamente identico a come è partito”. Inoltre, in occasione, del 150.mo anniversario della morte di padre Laval, che si celebrerà il prossimo anno, la Chiesa delle Mauritius ha lanciato una raccolta fondi per ingrandire il mausoleo del Beato: quello attuale, costruito nel 1870 con una capienza di cento persone, è divenuto troppo piccolo e si vuole quindi ampliarlo per accogliere almeno 250 fedeli. “Tutti i mauriziani – scrivono i vescovi – senza distinzione di razza o di religione, sono invitati a contribuire a questa opera, segno d’amore per padre Laval che ci ha uniti gli uni agli altri”. (I.P.)







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