Mauritius: l’8 settembre, pellegrinaggio alla tomba di padre Laval
“Vieni, segui me, segui Cristo”: questo il tema del pellegrinaggio che i fedeli delle
Isole Mauritius compiranno, l’8 e 9 settembre, sulla tomba del Beato padre Giacomo
Laval, evangelizzatore del Paese. Vissuto alla metà dell’800, padre Laval fu soprannominato
“l’Apostolo dei neri” perché si dedicò alla cura ed alla predicazione della Parola
di Dio tra la popolazione indigena delle Mauritius, che era stata appena liberata
dalla schiavitù, ma abbandonata a se stessa. Oggi, le spoglie del Beato – il primo
beatificato da Giovanni Paolo II nel 1979 - riposano a Saint-Croix, poco distante
dalla capitale, Port-Louis, e in occasione del pellegrinaggio verranno esposte alla
venerazione dei fedeli l’8 settembre nell’ambito di due messe solenni. Seguirà quindi
una Veglia di preghiera a partire dalle ore 20.00, mentre il giorno seguente ulteriori
celebrazioni eucaristiche concluderanno il pellegrinaggio. In vista dell’evento, la
diocesi di Port-Louis ha esortato i fedeli a riflettere sui tre momenti del pellegrinaggio,
ovvero “il prima, il durante ed il dopo”: “Il prima serve a comprendere le motivazioni
del pellegrinaggio, ossia il nutrirsi della Parola di Dio; il durante consiste nel
mettersi in cammino in una dimensione spirituale e penitenziale, così da prepararsi
a ricevere la grazia e la benedizione di Dio; infine, il dopo deve essere inteso come
un’occasione per diffondere la pace e la gioia del cuore che deriva da questa esperienza
forte”, perché “un vero pellegrino non torna mai a casa esattamente identico a come
è partito”. Inoltre, in occasione, del 150.mo anniversario della morte di padre Laval,
che si celebrerà il prossimo anno, la Chiesa delle Mauritius ha lanciato una raccolta
fondi per ingrandire il mausoleo del Beato: quello attuale, costruito nel 1870 con
una capienza di cento persone, è divenuto troppo piccolo e si vuole quindi ampliarlo
per accogliere almeno 250 fedeli. “Tutti i mauriziani – scrivono i vescovi – senza
distinzione di razza o di religione, sono invitati a contribuire a questa opera, segno
d’amore per padre Laval che ci ha uniti gli uni agli altri”. (I.P.)