Papa Francesco: il card. Martini, uomo di discernimento e di pace
"Fare memoria del cardinale Martini è un atto di giustizia": è quanto ha detto il
Papa ricevendo ieri mattina, presso Casa Santa Marta, padre Carlo Casalone, provinciale
d’Italia della Compagnia di Gesù con gli animatori e i membri della "Fondazione Carlo
Maria Martini", nata in occasione del primo anniversario della scomparsa del porporato,
che ricorre oggi 31 agosto. La Fondazione è un’iniziativa della Provincia d’Italia
della Compagnia di Gesù, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, e si propone
di ricordare il cardinale Martini – come si legge nel sito www.fondazionecarlomariamartini.it
- “promovendo la conoscenza e lo studio della sua vita e delle sue opere, e di tenere
vivo lo spirito che ha animato il suo impegno, favorendo l’esperienza della Parola
di Dio nel contesto della cultura contemporanea” e con un’attenzione particolare al
“dialogo ecumenico, interreligioso, con la società civile e con i non credenti, unitamente
all’approfondimento del rapporto indissolubile tra fede, giustizia e cultura”. La
Fondazione vuole inoltre promuovere “lo studio della Sacra Scrittura con un taglio
che metta in gioco anche altre discipline, tra cui la spiritualità e le scienze sociali”,
“collaborare a progetti formativi e pastorali che valorizzino la pedagogia ignaziana,
soprattutto rivolti ai giovani”, nonché “sostenere l’approfondimento del significato
e la diffusione della pratica degli Esercizi Spirituali”. All’incontro col Papa era
presente anche il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi.
Sergio Centofanti lo ha intervistato:
R. - L’incontro
con il Papa è stato un incontro breve, informale ma significativo, naturalmente, perché
bisognava che il Papa fosse la prima persona informata direttamente sulla nascita
di questa Fondazione e sulle sue finalità. Il provinciale, padre Casalone, ha rivolto
un bell’indirizzo spiegando la natura e la finalità della Fondazione e il Papa ha
risposto, come è suo solito, in modo molto spontaneo e diretto, con alcuni ricordi
del cardinale Martini. In particolare, ha ricordato il suo ruolo fondamentale in occasione
di una famosa Congregazione generale dei Gesuiti – la 32.ma nel 1974 – che discusse
in modo allora abbastanza impegnativo e teso la questione del rapporto tra la fede
e la giustizia. E il cardinale Martini – allora padre Martini, gesuita autorevole,
credo che a quel tempo fosse Rettore del Biblico – ebbe un ruolo molto importante
nella Congregazione dei Gesuiti come ruolo di unione e di saggio discernimento per
vedere il rapporto positivo e profondo tra la fede e la giustizia. Ecco, Papa Francesco
ha ricordato questo grande contributo di Martini, sia come servizio alla Compagnia
di Gesù e alla sua unità nell’approfondire un tema fondamentale, e sia anche per il
buon rapporto e la comprensione tra la Compagnia di Gesù e la Santa Sede – a quel
tempo era Papa Paolo VI, che con i suoi collaboratori seguiva con molta attenzione
e partecipazione anche la vita della Compagnia di Gesù ed i suoi problemi. Il cardinale
Martini ebbe un ruolo determinante.
D. – Quali parole ha avuto il Papa per
il cardinale Martini a un anno dalla sua scomparsa?
R. - Papa Francesco ha
qualificato padre Martini come uomo di discernimento e di pace, come profeta e uomo
di pace; colui che ha aiutato molto a capire bene il rapporto fede-giustizia. E ha
incoraggiato naturalmente la Fondazione al suo lavoro, ricordando il dovere dei figli
di ricordare i padri, naturalmente: qui siamo nell’ordine spirituale ed ecclesiale,
ma ha qualificato Martini come un padre nella Chiesa, padre per la sua
diocesi, padre per innumerevoli persone. Ha ricordato che anche “noi, alla
fine del mondo – diceva Papa Francesco – abbiamo ricevuto da lui un grande contributo
per la conoscenza biblica ma anche proprio per la spiritualità e la vita di fede,
nutrita dalla Parola di Dio”. Quindi, la Fondazione mette in cantiere le sue prime
iniziative, fa i suoi primi passi con la benedizione e l’incoraggiamento di Papa Francesco:
questo per noi era molto significativo.
D. – Un incontro importante, dunque
…
R. – Era importante perché nell’anniversario della morte del cardinale Martini
viene, appunto, istituita questa Fondazione. Alla Fondazione, lo ricordo, partecipano
i Gesuiti italiani che sono i detentori, per volontà del cardinale Martini, del suo
archivio personale, dei suoi scritti, mentre i libri della sua biblioteca sono andati
alla diocesi di Milano. Per riassumere, questo lascito così importante viene amministrato
e valorizzato da questa Fondazione a cui partecipano i Gesuiti italiani, rappresentanti
della famiglia e rappresentanti dell’arcidiocesi di Milano. Quindi, è un’iniziativa
che porta in sé la responsabilità dei componenti principali legati alla vita e all’eredità
di Martini.