2013-08-29 15:33:04

Il card. Calcagno a Collemaggio: "Non si può invocare la misericordia di Dio e vivere come se Lui non ci fosse"


“Non si può invocare la misericordia e la giustizia di Dio e vivere come se Lui non ci fosse”. È il monito lanciato dal card. Domenico Calcagno, presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, nell’omelia pronunciata in occasione della Messa di apertura della porta santa di Collemaggio, a L’Aquila. Richiamando il significato della Perdonanza celestiniana, istituita da Celestino V il 29 agosto 1294, “tempi difficili per le tensioni in ambito civile e anche all’interno della Chiesa, non diversamente da quanto accade oggi” - riferisce l'agenzia Sir - il delegato pontificio ha spiegato: “L’evento giubilare è un atto religioso della Chiesa che si rivolge a Dio, affinché per la sua misericordia” voglia “concordare i doni spirituali che gioveranno alla vita futura. È il dono dell’indulgenza chiesta alla misericordia di Dio per la purificazione delle pene meritate con il peccato”. Naturalmente, ha precisato Calcagno, “perché la misericordia di Dio possa purificare il cuore nostro e colmarlo di grazia, occorre che noi ascoltiamo la voce del Signore e lo seguiamo”. Di qui l’avvertimento del cardinale: “Ascoltare la parola di Dio e seguire Gesù comporta innanzitutto la conversione del cuore. Non si può invocare la misericordia e la giustizia di Dio e vivere come se Lui non ci fosse, facendo il male e provocando sofferenze”. (R.P.)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVII no. 241







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