Messico: denuncia di un sacerdote per il deragliamento del treno dei migranti
Una linea ferroviaria in stato d’abbandono, che più volte ha registrato furti di pezzi
di rotaie, secondo testimoni anche poche ore prima della tragedia: per padre Alejandro
Solalinde, un sacerdote conosciuto in tutto il Messico per la sua missione al fianco
dei migranti, va ricercata essenzialmente nella mancanza di manutenzione la causa
del deragliamento del treno merci conosciuto come ‘La Bestia’, che nelle prime ore
di domenica, sotto una pioggia torrenziale, è uscito dai binari in una zona paludosa
dello Stato meridionale di Tabasco. Sui tetti dei vagoni, secondo testimoni - riferisce
l'agenzia Misna - viaggiavano numerosi migranti ‘irregolari’ – fino a 600 riferiscono
fonti locali – com’è normale per ‘La Bestia’, mezzo diffusamente usato dai centroamericani
per attraversare il Messico e raggiungere la frontiera con gli Stati Uniti: il bilancio,
ancora provvisorio, parla di sette vittime, tutti cittadini honduregni, e diversi
feriti, ma potrebbe rivelarsi più grave una volta completate le operazioni di ricerca,
rallentate dalle difficoltà di accesso al luogo. Per padre Solalinde, che gestisce
l’ostello per migranti ‘Hermanos en el Camino’, spettava sia all’azienda che gestisce
la rete ferroviaria locale, Ferrocarriles del Istmo, che alle autorità – trattandosi
di un servizio federale – garantire la corretta manutenzione della strada ferrata.
“La situazione legale dei migranti è altra cosa rispetto alla responsabilità ineludibile
di proteggere l’integrità fisica delle persone che si trovano nel territorio nazionale”
ha detto il sacerdote al quotidiano Milenio. Riguardo ai furti di pezzi di rotaie,
ha detto, “non sappiamo se sono stati prelevati per essere venduti come ferri vecchi
o per altri scopi, ma è necessario indagare”. Per evitare tragedie simili, padre Solalinde
ha proposto l’istituzione di un permesso di transito della validità di 180 giorni
che consenta ai migranti ‘irregolari’ di circolare legalmente per il Messico nella
loro rotta verso nord. “Così potrebbero percorrere il territorio messicano come vogliono
– in aereo, in treno, in autobus, in macchina – e non sarebbero obbligati a utilizzare
rotte clandestine dove finiscono preda di qualsiasi azione: estorsioni, sequestri
e deragliamenti” ha insistito padre Solalinde. ‘La Bestia’ è un treno merci che attraversa
una vasta area a tratti controllata dalla criminalità organizzata, ormai usa ad assaltare
i migranti ‘irregolari’ per derubarli dei propri averi o a sequestrarli per poi chiedere
un riscatto alle famiglie. Negli ultimi anni in diversi Comuni della frontiera settentrionale
sono state rinvenute fosse comuni contenenti i corpi senza vita di migranti: se le
famiglie non pagano, ‘narcos’ e contrabbandieri non esitano a uccidere. (R.P.)