2013-08-28 08:24:25

Messico: denuncia di un sacerdote per il deragliamento del treno dei migranti


Una linea ferroviaria in stato d’abbandono, che più volte ha registrato furti di pezzi di rotaie, secondo testimoni anche poche ore prima della tragedia: per padre Alejandro Solalinde, un sacerdote conosciuto in tutto il Messico per la sua missione al fianco dei migranti, va ricercata essenzialmente nella mancanza di manutenzione la causa del deragliamento del treno merci conosciuto come ‘La Bestia’, che nelle prime ore di domenica, sotto una pioggia torrenziale, è uscito dai binari in una zona paludosa dello Stato meridionale di Tabasco. Sui tetti dei vagoni, secondo testimoni - riferisce l'agenzia Misna - viaggiavano numerosi migranti ‘irregolari’ – fino a 600 riferiscono fonti locali – com’è normale per ‘La Bestia’, mezzo diffusamente usato dai centroamericani per attraversare il Messico e raggiungere la frontiera con gli Stati Uniti: il bilancio, ancora provvisorio, parla di sette vittime, tutti cittadini honduregni, e diversi feriti, ma potrebbe rivelarsi più grave una volta completate le operazioni di ricerca, rallentate dalle difficoltà di accesso al luogo. Per padre Solalinde, che gestisce l’ostello per migranti ‘Hermanos en el Camino’, spettava sia all’azienda che gestisce la rete ferroviaria locale, Ferrocarriles del Istmo, che alle autorità – trattandosi di un servizio federale – garantire la corretta manutenzione della strada ferrata. “La situazione legale dei migranti è altra cosa rispetto alla responsabilità ineludibile di proteggere l’integrità fisica delle persone che si trovano nel territorio nazionale” ha detto il sacerdote al quotidiano Milenio. Riguardo ai furti di pezzi di rotaie, ha detto, “non sappiamo se sono stati prelevati per essere venduti come ferri vecchi o per altri scopi, ma è necessario indagare”. Per evitare tragedie simili, padre Solalinde ha proposto l’istituzione di un permesso di transito della validità di 180 giorni che consenta ai migranti ‘irregolari’ di circolare legalmente per il Messico nella loro rotta verso nord. “Così potrebbero percorrere il territorio messicano come vogliono – in aereo, in treno, in autobus, in macchina – e non sarebbero obbligati a utilizzare rotte clandestine dove finiscono preda di qualsiasi azione: estorsioni, sequestri e deragliamenti” ha insistito padre Solalinde. ‘La Bestia’ è un treno merci che attraversa una vasta area a tratti controllata dalla criminalità organizzata, ormai usa ad assaltare i migranti ‘irregolari’ per derubarli dei propri averi o a sequestrarli per poi chiedere un riscatto alle famiglie. Negli ultimi anni in diversi Comuni della frontiera settentrionale sono state rinvenute fosse comuni contenenti i corpi senza vita di migranti: se le famiglie non pagano, ‘narcos’ e contrabbandieri non esitano a uccidere. (R.P.)







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