Il Papa incontra i giovani di Piacenza. Mons. Ambrosio: momento di gioia che fa
rivivere la Gmg
Papa Francesco incontrerà oggi pomeriggio nella Basilica Vaticana un gruppo di circa
500 giovani della diocesi di Piacenza-Bobbio. Il pellegrinaggio si colloca nell’ambito
dell’Anno della Fede ed ha per tema “Su questa pietra”. Sull’attesa per questo incontro,
Alessandro Gisotti ha intervistato il vescovo di Piacenza, mons. Gianni
Ambrosio, che guida i giovani della sua diocesi nel pellegrinaggio a Roma:
R. – Nell’Anno
della fede il nostro pellegrinaggio s’inserisce soprattutto in un percorso di varie
tappe, che ha il momento culmine proprio qui nell’incontro con il Santo Padre nella
Basilica di San Pietro. Siamo davvero in trepidazione per l’incontro con il Papa,
per confessare la fede cattolica, apostolica, insieme a colui che è il Successore
di Pietro. Quindi è un cammino lungo, articolato, che abbiamo fatto e che trova appunto
il suo momento più gioioso, più bello per i giovani proprio qui in San Pietro con
Papa Francesco.
D. – Cosa le dicono i giovani della sua diocesi di Papa Francesco
e di questo incontro ormai imminente?
R. – Vivono questa attesa con una certa
trepidazione, ma anche riconoscendo nel Papa il loro papà! Mi hanno detto di rivolgermi
a lui, chiamandolo “Carissimo Papa Francesco”, ed io volentieri ascolto il loro suggerimento
e mi rivolgerò al Santo Padre chiamandolo così, in modo affettuoso, perché desiderano
esprimere il loro amore filiale nei confronti del Papa, il legame, la scelta di appartenenza
alla Chiesa, quella Chiesa che trova appunto in Cristo il nostro unico Salvatore.
Un momento, quindi, in cui innalziamo il nostro sguardo verso il cielo, verso il Signore
Gesù, sapendo che il Signore Gesù è presente qui nella sua Chiesa attraverso la figura
del Papa, attraverso la figura dei vescovi, attraverso le grandi figure dei Santi,
che sono i fari della nostra Chiesa, Popolo di Dio in cammino.
D. – Abbiamo
ancora negli occhi e nel cuore le immagini della Gmg di Rio, che in qualche modo questo
incontro prosegue, anche perché ovviamente Rio de Janeiro è lontana e non tutti i
giovani hanno avuto l’occasione di andare alla Gmg...
R. – Esatto. Ci sono
alcuni giovani che con me hanno partecipato alla Giornata mondiale della gioventù,
ma anche coloro che non hanno potuto partecipare si sono ritrovati tutti insieme per
la Veglia del sabato e la Messa della domenica... quindi, si conclude in qualche modo
qui la nostra Giornata mondiale della gioventù, nell’incontro con il Santo Padre.
Un momento davvero di trepidazione e di gioia, ma anche di fede profonda, espressa
pure attraverso l’affetto nei confronti del Papa.
D. – Quali frutti lei, come
pastore di questi giovani, si aspetta di vedere maturare, dopo questo incontro con
Papa Francesco?
R. – Io ho detto ai giovani che questa esperienza deve illuminare
innanzitutto il nostro cammino: sapere che il nostro cammino è illuminato e ci sono
tante persone che ci hanno preceduto, che ci hanno consegnato la luce della fede e
nella luce della fede noi dobbiamo camminare. E non solo: siamo anche sempre accompagnati
dalla presenza del Risorto in mezzo a noi e dalla Chiesa che continua la missione
di Gesù, che è quella di offrire ai figli di Dio la possibilità di un cammino che
porta alla meta, alla salvezza. Quindi, vivere il cammino della fede nella luce, nella
gioia e in grande compagnia: con il Signore, con il Papa, con i vescovi e con tutto
il popolo del Signore.