Crisi: in Italia oltre 9 milioni le persone nell’area della sofferenza occupazionale
In Italia sono oltre 9 milioni le persone in età da lavoro che rientrano nell’area
della “sofferenza e del disagio occupazionale”, tra cui disoccupati, lavoratori in
cassa integrazione e dipendenti con contratti a tempo determinato. E’ quanto emerge
dalla ricerca dell’Associazione Bruno Trentin – Isf – Ires della Cgil che rielabora
dati Istat relativi al primo trimestre dell’anno. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Su una popolazione
di quasi 61 milioni di abitanti sono oltre 9 milioni, in Italia, le persone che non
trovano alternative alla disoccupazione e coloro che vivono una situazione di disagio
occupazionale. E’ la prima volta, dall’inizio della crisi, che si supera questa soglia.
I dati contenuti nella ricerca, intitolata “Gli effetti della crisi sul lavoro in
Italia”, riflettono preoccupanti trend statistici. Nel primo trimestre del 2013 sono
3 milioni e 276 mila le persone in cerca di occupazione. L’incremento è del 17% rispetto
al primo trimestre 2012. Aumenta anche il numero di scoraggiati. Le persone che non
cercano lavoro perché convinte di non trovarlo, sono 104 mila in più rispetto al primo
trimestre del 2012. Complessivamente, sono circa 5 milioni i disoccupati, gli scoraggiati
disponibili a lavorare e i lavoratori in cassa integrazione. L’incremento tendenziale,
rispetto al primo trimestre del 2012, è di quasi 650 mila unità. Disagi crescenti
anche tra quanti hanno un lavoro: sono oltre 4 milioni e 113 mila le persone che rientrano
in quella che viene definita l’area del disagio occupazionale, ovvero l’insieme dei
dipendenti temporanei e dei collaboratori che riferiscono di lavorare a tempo determinato
perchè non trovano un impiego a tempo indeterminato e degli occupati, dipendenti e
autonomi, che svolgono un lavoro a tempo parziale.