Perdonanza Celestiniana. Mons. Petrocchi: evento che ci apre al dono della riconciliazione
con Dio
All’Aquila si apre oggi la 719ª edizione della Perdonanza Celestiniana, rito collegato
all’elezione al soglio di Pietro del Papa Celestino V (Pietro Angeleri, 1215-1296).
Oggi, alle ore 18, nel piazzale di Santa Maria di Collemaggio, il cardinale delegato
Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede
(Apsa), presiede il rito di apertura della “Porta Santa” e la Messa stazionale, concelebrata
dai presuli della Conferenza episcopale dell’Abruzzo e del Molise (Ceam). Seguono,
dalle 21 alle 23.30, tre Messe per la Perdonanza degli scout, della vita consacrata
e dei giovani e quindi a 0.30 la veglia della notte della Perdonanza animata dall’Ufficio
diocesano per la pastorale giovanile. Domani le celebrazioni proseguono con la Messa
dell’Aurora (ore 6); la Messa nel rito extraordinario secondo il vetus ordo del Missale
Romanum (ore 9) e le Messe per la Perdonanza della scuola e universitaria; delle aggregazioni
laicali, confraternite, operatori pastorali; dei lavoratori e dei malati. Alle 18,30
l’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi presiederà la Messa stazionale
di conclusione della Perdonanza e il rito di chiusura della Porta Santa nella Basilica
di Collemaggio. Sull’importanza di questo evento, per gli aquilani e non solo, Federico
Piana ha intervistato l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Petrocchi:
R. – La Perdonanza
entra come fattore identitario della città dell’Aquila, cioè costituisce una struttura
portante del modo di pensare e di agire degli aquilani. Mi sembra una prova evidente
di un assioma teologico: ciò che è autenticamente evangelico, consente anche la promozione
integrale dell’uomo; ciò che ha in sé un valore cristiano costituisce anche una spinta
per l’edificazione di una comunità più compatta e meglio articolata. C’è da tenere
presente che L’Aquila esce duramente provata dal terremoto, quindi la Perdonanza rappresenta
un momento importante per aiutare gli aquilani a ritrovare se stessi dentro questa
riscoperta della propria identità di popolo, a prestarsi ad affrontare la sfida del
presente e le prospettive del futuro.
D. - Quindi, possiamo dire che la Perdonanza
dà fiducia, dà forza a queste persone provate dal terremoto affinché possano andare
avanti nella vita quotidiana …
R. - Sicuramente! Un motivo di grande gioia
per tutti gli aquilani è stato costituito dalla notizia che nel 2015 la Perdonanza
Celestiniana sarà inserita dall’Unesco nell’elenco dei “patrimoni orali e immateriali
dell’umanità”. Quindi la Perdonanza esce dal perimetro locale, in cui è saldamente
radicata, per diventare un evento che ha una portata univrsale.
D. - Quindi
questa Perdonanza dà un messaggio per tutto il mondo …
R. - Certamente perché
la Perdonanza significa aprirsi al dono che Dio ci fa del suo amore in Cristo, quel
dono che ci consente di riconciliarci con lui. Ma se ritroviamo la comunione profonda
con Dio, diventiamo capaci anche dell’incontro con noi stessi e con gli altri.