Mongolia. La Chiesa commemora i rapporti diplomatici con la Francia avviati dal re
San Luigi IX
Una Messa in francese celebrata nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Ulan
Bator: così la Chiesa della Mongolia commemora, questa domenica, l’inizio dei rapporti
diplomatici con la Francia, avviati nel XIII sec. dal re Luigi IX, canonizzato poi
da Papa Bonifacio VIII. Era, infatti, il 1249 quando il re di Francia, impegnato nella
settima Crociata, inviò in Mongolia il padre domenicano André de Longjumeau, alla
ricerca di un’alleanza militare contro il mondo islamico. Una seconda missione diplomatica
fu inviata nel 1253, accompagnata da un altro domenicano, padre Barthélémy de Crèmone,
al quale fu permesso di entrare, primo missionario cristiano d’Occidente, nella capitale
mongola di Karakorum. I rapporti diplomatici tra Francia e Mongolia proseguirono,
quindi, fino al regno di Filippo il Bello, che rimase sul trono dal 1268 al 1314.
Seguirà, poi, un periodo in cui i legami tra i due Paesi si faranno sempre più tenui,
fino al 1965, quando la Francia riconoscerà ufficialmente la Mongolia. L’anno seguente,
a Ulan Bator, viene aperta ufficialmente l’ambasciata francese. Dopo la rivoluzione
democratica del 1990, le relazioni franco-mongole si sono ulteriormente sviluppate,
anche dal punto di vista economico, grazie all’apertura di imprese d’Oltralpe nel
Paese asiatico. Un uguale sviluppo si è riscontrato nella Chiesa cattolica, che nel
2012 ha celebrato i vent’anni di presenza nel Paese. La prima missione, infatti, venne
avviata nel 1992 da mons. Wenceslao Padilla, allora Nunzio apostolico in Corea del
Sud, che arrivò a Ulan Bator insieme a due confratelli della Congregazione del Cuore
Immacolato di Maria. Oggi sono 64 i missionari, provenienti da diciotto nazioni, che
lavorano con la comunità locale. Sei le parrocchie presenti nel Paese, di cui l’ultima,
intitolata a Santa Sofia, è stata inaugurata proprio lo scorso anno. Esistono inoltre
diverse scuole cattoliche, soprattutto per i meno abbienti, ed un Centro tecnico Don
Bosco, che offre un'alternativa agli studi classici. Quanto ai cristiani, secondo
le ultime stime sono pari al 2% della popolazione, mentre i cattolici battezzati raggiungono
le 835 unità. (I.P.)