2013-08-24 11:23:50

Mongolia. La Chiesa commemora i rapporti diplomatici con la Francia avviati dal re San Luigi IX


Una Messa in francese celebrata nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Ulan Bator: così la Chiesa della Mongolia commemora, questa domenica, l’inizio dei rapporti diplomatici con la Francia, avviati nel XIII sec. dal re Luigi IX, canonizzato poi da Papa Bonifacio VIII. Era, infatti, il 1249 quando il re di Francia, impegnato nella settima Crociata, inviò in Mongolia il padre domenicano André de Longjumeau, alla ricerca di un’alleanza militare contro il mondo islamico. Una seconda missione diplomatica fu inviata nel 1253, accompagnata da un altro domenicano, padre Barthélémy de Crèmone, al quale fu permesso di entrare, primo missionario cristiano d’Occidente, nella capitale mongola di Karakorum. I rapporti diplomatici tra Francia e Mongolia proseguirono, quindi, fino al regno di Filippo il Bello, che rimase sul trono dal 1268 al 1314. Seguirà, poi, un periodo in cui i legami tra i due Paesi si faranno sempre più tenui, fino al 1965, quando la Francia riconoscerà ufficialmente la Mongolia. L’anno seguente, a Ulan Bator, viene aperta ufficialmente l’ambasciata francese. Dopo la rivoluzione democratica del 1990, le relazioni franco-mongole si sono ulteriormente sviluppate, anche dal punto di vista economico, grazie all’apertura di imprese d’Oltralpe nel Paese asiatico. Un uguale sviluppo si è riscontrato nella Chiesa cattolica, che nel 2012 ha celebrato i vent’anni di presenza nel Paese. La prima missione, infatti, venne avviata nel 1992 da mons. Wenceslao Padilla, allora Nunzio apostolico in Corea del Sud, che arrivò a Ulan Bator insieme a due confratelli della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria. Oggi sono 64 i missionari, provenienti da diciotto nazioni, che lavorano con la comunità locale. Sei le parrocchie presenti nel Paese, di cui l’ultima, intitolata a Santa Sofia, è stata inaugurata proprio lo scorso anno. Esistono inoltre diverse scuole cattoliche, soprattutto per i meno abbienti, ed un Centro tecnico Don Bosco, che offre un'alternativa agli studi classici. Quanto ai cristiani, secondo le ultime stime sono pari al 2% della popolazione, mentre i cattolici battezzati raggiungono le 835 unità. (I.P.)







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