Tweet del Papa: "Signore, insegnaci a uscire da noi stessi, a uscire nelle strade
e manifestare il tuo amore"
Il Papa, in un tweet pubblicato il 23 agosto, eleva questa preghiera a Dio: “Signore,
insegnaci a uscire da noi stessi. Insegnaci a uscire nelle strade e manifestare il
tuo amore”. Si tratta di un tema, quello dell’esodo da se stessi, molto caro a Papa
Francesco. Ce ne parla Sergio Centofanti:
“Entrare sempre
più nella logica di Dio” significa uscire da se stessi: è quanto Papa Francesco ha
detto sin dalla sua prima udienza generale. E’ la logica del Vangelo, la logica dell’amore:
“Uscire
da se stessi, da un modo di vivere la fede stanco e abitudinario, dalla tentazione
di chiudersi nei propri schemi che finiscono per chiudere l’orizzonte dell’azione
creativa di Dio. Dio è uscito da se stesso per venire in mezzo a noi, ha posto la
sua tenda tra noi per portarci la sua misericordia che salva e dona speranza. Anche
noi, se vogliamo seguirlo e rimanere con Lui, non dobbiamo accontentarci di restare
nel recinto delle novantanove pecore, dobbiamo ‘uscire’, cercare con Lui la pecorella
smarrita, quella più lontana. Ricordate bene: uscire da noi, come Gesù, come Dio è
uscito da se stesso in Gesù e Gesù è uscito da se stesso per tutti noi”. (Udienza
generale, 27 marzo 2013)
Il Papa parla di un doppio esodo: amare Dio, attraverso
le piaghe di Gesù, e amare il prossimo, attraverso le piaghe dei più sofferenti:
“Se
noi non riusciamo ad uscire da noi stessi verso il fratello bisognoso, verso il malato,
l’ignorante, il povero, lo sfruttato, se noi non riusciamo a fare questa uscita da
noi stessi verso quelle piaghe, non impareremo mai la libertà che ci porta nell’altra
uscita da noi stessi, verso le piaghe di Gesù. Ci sono due uscite da noi stessi: una
verso le piaghe di Gesù, l’altra verso le piaghe dei nostri fratelli e sorelle”. (Omelia
a Santa Marta, 11 maggio 2013)
E’ necessario aprire le porte delle nostre
Chiese – spiega il Papa - e “uscire incontro agli altri, farci noi vicini per portare
la luce e la gioia della nostra fede”. E fare questo “con amore e con la tenerezza
di Dio, nel rispetto e nella pazienza, sapendo che noi mettiamo le nostre mani, i
nostri piedi, il nostro cuore, ma poi è Dio che li guida e rende feconda ogni nostra
azione”. Ed è proprio la vocazione a "uscire da se stesso" che ha spinto il giovane
Bergoglio a diventare Gesuita, come ha confessato lui stesso agli studenti delle Scuole
delle Compagnia di Gesù:
“Quello che mi ha dato tanta forza per diventare
Gesuita è la missionarietà: andare fuori, andare alle missioni ad annunziare Gesù
Cristo. Credo che questo sia proprio della nostra spiritualità: andare fuori, uscire,
uscire sempre per annunziare Gesù Cristo, e non rimanere un po’ chiusi nelle nostre
strutture, tante volte strutture caduche. E’ quello che mi ha mosso”. (Discorso alle
Scuole dei Gesuiti, 7 giugno 2013)