Cina: continua il processo contro l'ex dirigente comunista Bo Xilai
A Jinan, nell’est della Cina dove si sta tenendo lo storico processo contro Bo Xilai.
L’ex alto dirigente del partito comunista è al centro del maggiore scandalo politico
dalla caduta della “Banda dei Quattro”, nel 1976. Altissime le misure di sicurezza
e accesso negato alla stampa estera. Stefano Vecchia:
Al secondo giorno
del processo in cui è incriminato per corruzione, appropriazione indebita e abuso
di potere, l'ex astro nascente del partito comunista Bo Xilai ha confermato la sua
volontà di non arrendersi senza combattere. Anche oggi il 64enne Bo, un tempo capo
del partito a Chongqing, la più popolosa città cinese, ora alla sbarra per un giudizio
dal forte significato politico, ha difeso in modo appassionato la sua estraneità a
una parte delle accuse di corruzione, quelle più infamanti e che potrebbero portargli
la pena più severa, fino a quella capitale. Bo è finito sotto giudizio nella città
di Jinan. Una località “neutrale”, lontana sia dalla settentrionale Dalian, dove costruì
la sua carriera politica, sia dalla centrale Chongqing, che lo aveva visto proiettarsi,
fino alla sua caduta in disgrazia lo scorso anno, verso un futuro di primo piano nel
partito e nel paese. A Bo Xilai, il pubblico ministero ha contestato di avere accettato,
insieme alla moglie e al figlio minore, bustarelle per 21,7 milioni di yuan (2,65
milioni di euro) e di avere sottratto a proprio favore 5 milioni di yuan, parte del
finanziamento per un progetto pubblico. Su di lui pesa anche l'accusa di abuso di
potere per il tentativo di scagionare tra gennaio e febbraio 2012 la moglie, accusata
dell'uccisione di un uomo d'affari britannico l'anno precedente. Per questo delitto,
la donna, Gu Kailai, à stata condannata a morte lunedì scorso, ma l'esecuzione è stata
sospesa. La vicenda che ha travolto Bo Xilai è il maggiore scandalo politico in Cina
dalla caduta della Banda dei Quattro nel 1976. La sentenza, attesa anche per segnalare
la diversità di trattamento tra i normali cittadini e i potenti del paese, sarà dettata
soprattutto dalle esigenze del Partito comunista dove continua ad avere un'attrattiva
l'idea proposta da Bo di una nuova “rivoluzione culturale”, diretta anche contro la
svolta capitalista della dirigenza cinese negli ultimi anni.