2013-08-22 07:25:54

Nuova Zelanda. I vescovi: Costituzione faccia riferimento a dignità persona e rispetto vita


“Ci impegniamo per una sana cultura nazionale attraverso il rispetto dell’innata dignità della persona e la tutela della vita”: è quanto scrive la Conferenza episcopale della Nuova Zelanda, presentando la sua proposta di preambolo alla Costituzione del Paese. Facente ancora capo alla corona britannica, la quale nomina un governatore generale, la Nuova Zelanda è, infatti, priva di una formale Costituzione scritta, e possiede solo un corpus di documenti amministrativi e di atti giuridici su cui si fonda la direzione del governo. Per ovviare alla situazione, è stato istituito un Comitato consultivo nazionale, composto da dodici membri nominati nell’agosto 2011, che dovrà – entro la fine del 2013 – raccogliere le proposte e i suggerimenti di tutti i settori della società e presentarli al governo, affinché si provveda alla stesura di una nuova Costituzione. Per tanto, la Conferenza episcopale ha elaborato un preambolo, a firma del suo presidente, l’arcivescovo John Dew, in cui suggerisce alcuni punti fondamentali da inserire nella nuova Carta fondamentale: tra questi, risaltano il riconoscimento dei diritti dei Maori come “popolo nativo del Paese”; la promozione del bene comune; la difesa dell’unità nazionale e la tutela della libertà, intesa non come ricerca esclusiva ed egoistica di una gratificazione personale, ma come rispetto dei diritti e dei doveri reciproci. I vescovi suggeriscono anche di esplicitare, nella Carta fondamentale, “l’impegno alla giustizia, alla pace, alla verità ed alla riconciliazione” e chiedono che i governi che si avvicenderanno al potere abbiano “il diritto ed il dovere di creare condizioni sociali ed economiche adatte per permettere ai cittadini di essere artefici del proprio destino e di contribuire alla società”, sostenendo “anche i meno abili”. Altri principi ribaditi dai presuli di Wellington sono il rispetto delle opinioni altrui, qualunque esse siano, ed il dialogo, perché “non c’è alcuna circostanza che giustifica l’odio a causa della diversità di punti di vista”. E ancora, la Chiesa neozelandese invoca “l’esercizio responsabile della libertà, l’esperienza della solidarietà, la creazione di pari opportunità, la pratica del perdono e della compassione nei rapporti personali e nell’ambito economico, e la salvaguardia del Creato”. Infine, viene ribadita con forza la necessità di tutelare la persona umana nella sua dignità e nel suo diritto alla vita, “qualunque siano le sue azioni, le sue origini ed il suo credo”. Il preambolo alla Costituzione proposto dalla Conferenza episcopale si conclude quindi con un proverbio in lingua maori, che recita: “Qual è la cosa più importante al mondo? Le persone, le persone, le persone”. (A cura di Isabella Piro)







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