Nuova Zelanda. I vescovi: Costituzione faccia riferimento a dignità persona e rispetto
vita
“Ci impegniamo per una sana cultura nazionale attraverso il rispetto dell’innata dignità
della persona e la tutela della vita”: è quanto scrive la Conferenza episcopale della
Nuova Zelanda, presentando la sua proposta di preambolo alla Costituzione del Paese.
Facente ancora capo alla corona britannica, la quale nomina un governatore generale,
la Nuova Zelanda è, infatti, priva di una formale Costituzione scritta, e possiede
solo un corpus di documenti amministrativi e di atti giuridici su cui si fonda la
direzione del governo. Per ovviare alla situazione, è stato istituito un Comitato
consultivo nazionale, composto da dodici membri nominati nell’agosto 2011, che dovrà
– entro la fine del 2013 – raccogliere le proposte e i suggerimenti di tutti i settori
della società e presentarli al governo, affinché si provveda alla stesura di una nuova
Costituzione. Per tanto, la Conferenza episcopale ha elaborato un preambolo, a firma
del suo presidente, l’arcivescovo John Dew, in cui suggerisce alcuni punti fondamentali
da inserire nella nuova Carta fondamentale: tra questi, risaltano il riconoscimento
dei diritti dei Maori come “popolo nativo del Paese”; la promozione del bene comune;
la difesa dell’unità nazionale e la tutela della libertà, intesa non come ricerca
esclusiva ed egoistica di una gratificazione personale, ma come rispetto dei diritti
e dei doveri reciproci. I vescovi suggeriscono anche di esplicitare, nella Carta fondamentale,
“l’impegno alla giustizia, alla pace, alla verità ed alla riconciliazione” e chiedono
che i governi che si avvicenderanno al potere abbiano “il diritto ed il dovere di
creare condizioni sociali ed economiche adatte per permettere ai cittadini di essere
artefici del proprio destino e di contribuire alla società”, sostenendo “anche i meno
abili”. Altri principi ribaditi dai presuli di Wellington sono il rispetto delle opinioni
altrui, qualunque esse siano, ed il dialogo, perché “non c’è alcuna circostanza che
giustifica l’odio a causa della diversità di punti di vista”. E ancora, la Chiesa
neozelandese invoca “l’esercizio responsabile della libertà, l’esperienza della solidarietà,
la creazione di pari opportunità, la pratica del perdono e della compassione nei rapporti
personali e nell’ambito economico, e la salvaguardia del Creato”. Infine, viene ribadita
con forza la necessità di tutelare la persona umana nella sua dignità e nel suo diritto
alla vita, “qualunque siano le sue azioni, le sue origini ed il suo credo”. Il preambolo
alla Costituzione proposto dalla Conferenza episcopale si conclude quindi con un proverbio
in lingua maori, che recita: “Qual è la cosa più importante al mondo? Le persone,
le persone, le persone”. (A cura di Isabella Piro)