Nigeria. Appello di pace dei leader cristiani e musulmani dello Stato del Plateau
Ricostruire insieme le chiese e le moschee distrutte dagli scontri di questi anni
nello Stato del Plateau per promuovere la riconciliazione e la ripristinare la pacifica
convivenza tra i gruppi etnici e religiosi nella regione. E’ l’invito lanciato a cristiani
e musulmani dall’arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Kaigama, e dall’imam della moschea
centrale della città, lo sceicco Balarabe Daoud, al termine di un incontro interreligioso
svoltosi in questi giorni presso il “Centro per il dialogo, la riconciliazione e la
pace” di Rayfield. “Abbiamo deciso di essere la punta della lotta contro la polarizzazione
e la spaccatura delle nostre due comunità”, hanno dichiarato i due leader religiosi,
secondo quanto riporta l'agenzia Apic. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato
diversi esponenti religiosi e rappresentanti di associazioni cristiane e musulmane,
è stata sottolineata l’importanza dell’educazione dei credenti delle due comunità
al valore della convivenza pacifica e dell’accettazione reciproca. Situato nella
parte centro-settentrionale della Nigeria, lo Stato Plateau è da anni teatro di scontri
armati tra agricoltori di religione cristiana, maggioritari, e allevatori di religione
islamica. Si tratta di conflitti di carattere tribale, legati non tanto alle differenze
religiose, quanto piuttosto al controllo delle terre e dei pascoli, in cui tuttavia
la religione viene sempre più strumentalizzata da parte di chi incita alle violenze.
Una strumentalizzazione contro la quale si batte con forza la Chiesa. Quello del Plateau
non è l’unico Stato nigeriano segnato dalle violenze di carattere religioso che, come
è noto, in quest’ultimo anno hanno subito una drammatica escalation con la spinta
di gruppi jihadisti come il Boko Aram. Dal 2007, nel Nord del Paese più di 900 cristiani
hanno perso la vita e oltre 100 chiese sono state distrutte. (A cura di Lisa Zengarini)