Un libro rilegge in chiave moderna i sogni della Bibbia
Umiltà, coraggio, determinazione e soprattutto profonda fede sono i requisiti per
chi sogna di realizzare grandi imprese. È quanto sostiene il prof. Luigi di Marco,
presidente delle Associazioni di management d’Italia nel suo libro “I sogni della
Bibbia”, edito dalla Franco Angeli. Rileggendo alcuni personaggi dell’Antico Testamento
in chiave manageriale quali Abramo, Giacobbe, Giuseppe, Gedone, Salomone, Ester e
Daniele, questi emergono come grandi leader che hanno segnato la storia di Israele.
Al microfono di Daniel Ienciu, il prof. Di Marco:
R. – L’idea
di fondo è quella di scrivere un documento in maniera semplice, leggibile in due ore
al massimo, con sette personaggi scelti in modo preciso, che permettessero di esprimere
le caratteristiche e le competenze per essere un grande manager, un grande leader;
allo stesso tempo permettere al lettore di collocare il personaggio nella storia come
se fosse ieri e non una storia di quattro mila anni fa.
D. – Cosa l’ha spinta
a pubblicare questo libro rileggendo le Scritture in chiave manageriale?
R.
– E’ una spinta emotiva, ma anche un bisogno di dire agli altri: “Attento; qualunque
cosa tu legga nella Bibbia c’è un insegnamento per la tua vita, per la tua professione”.
Tutto ciò che i nostri antichi padri hanno lasciato a noi sono testimonianze di come
comportarsi di fronte a situazioni che hanno caratteristiche apparentemente diverse,
ma in sostanza identiche.
D. – A chi si rivolge il suo libro e cosa vuole insegnare
all’uomo d’oggi, soprattutto ai giovani…
R. – Prima di tutto lo scopo è quello
di permettere al lettore di desiderare di leggere la storia in forma diversa; poi
di vedere che all’interno della vita – personale o quella del personaggio – esiste
una forza di carattere, una grande fede, un grande coraggio, una grande determinazione
e umiltà. Invito i giovani a leggere attentamente e a “grattare” la superficie del
racconto per andarne a trovare l’essenza. Come dico spesso ai miei studenti: “Grattate
la pancia alla storia, perché la storia è fatta da uomini e non da pezzi di carta
scritti in sequenza, o da avvenimenti”. La storia è fatta da uomini e donne con le
loro pulsioni, i loro bisogni, i loro desideri e le loro capacità di vittoria; capacità
di resistere allo stress e al male. Questo è quindi il “sotto-messaggio”: “Leggi e
rendi attuale ciò che leggi”.
D. – Certamente i personaggi che lei ha menzionato
sono grandi uomini, grandi sognatori; là dove il sogno non è un “delirio individuale”,
ma “un’apertura al futuro” che coinvolge gli altri, addirittura un popolo. Cosa ci
dice in merito a questo?
R. – In effetti avevo bisogno di trovare un elemento
unitario in questi grandi sognatori. Il sogno era uno dei ”motivi” che cercavo nella
Bibbia dove tutti parlano con Dio, tutti i personaggi hanno un dialogo diretto; ma
solo questi sette pare abbiano la prerogativa di vivere, o di aver vissuto, un sogno.
Il sogno rispetto all’apparizione è diverso: è qualcosa di intimo, è qualcosa che
l’individuo crea al suo interno con il proprio desiderio. Possiamo dire che il sogno
è umano, mentre l’apparizione è di provenienza divina e che quindi viene in un certo
senso "subita", ovviamente in maniera positiva.