Egitto, (Patriarcato copto cattolico): "Non è un conflitto religioso, né politico"
"Ciò che sta accadendo
in Egitto non è un conflitto religioso. Non è nemmeno un conflitto politico. Non è
in atto una persecuzione dei cristiani. Qui c'è una guerra contro il terrorismo, contro
alcuni gruppi che vogliono dividere il Paese. E' un progetto che il popolo non vuole,
perciò ha protestato in massa il 30 giugno scorso. E i militari sostengono il popolo".
Mentre continuano gli arresti di numerosi leader della Fratellanza musulmana e le
voci circa un possibile rilascio dell'ex presidente Mubarak si fanno sempre più consistenti,
P. Hani Bakhoum, Segretario del Patriarcato copto-cattolico al Cairo, spiega ai
nostri microfoni alcuni aspetti di fondo del caos egiziano. "Tanta gente ogni
giorno muore perché le ambulanze non riescono ad arrivare in tempo, il lavoro è fermo,
la vita del Paese è bloccata. Per far cadere in rovina un paese le strade possibili
sono: creare un conflitto interno - in questo caso tra cristiani e musulmani, bruciando
le chiese e le scuole cattoliche e sperando in una vendetta da parte dei cristiani;
oppure invocando un intervento dall'estero per proteggere i copti. Noi non vogliamo
cadere in questa trappola. I nostri problemi non sono con i musulmani, ma contro i
terroristi. Noi la protezione la chiediamo alle forze di polizia interne allo Stato,
perché ci sentiamo cittadini. Io voglio dare questa testimonianza: le forze armate
qui mantengono lo spirito di fermezza e di pietà, al massimo". Come uscire da questi
circuiti di violenze? "Dobbiamo pregare, pregare tanto. Poi c'è bisogno di dialogo,
dialogo vero, sincero. Io sto girando ogni giorno per capire quali sono le necessità,
è la nostra missione di sacerdoti quella ora di non stare negli uffici ma in mezzo
al popolo. Siamo un solo corpo. Come Patriarcato stiamo anche cercando di fare
una statistica dei danni che abbiamo subito, che sono veramente tanto ingenti. Ma
siamo ottimisti, abbiamo speranza nel Signore che farà uscire, anche da questa situazione
drammatica, un bene per quelli che lo amano". (a cura di Antonella Palermo)