Benin: il card. Bertello chiude il pellegrinaggio mariano a Dassa-Zoumé
“Maria modello di vita cristiana”: su questo tema si è svolto, in questi giorni, in
Benin, il pellegrinaggio annuale al Santuario mariano di Dassa-Zoumé, dove si trova
una riproduzione della grotta di Lourdes. Tra i partecipanti all’evento, anche il
cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, invitato dalla Conferenza
episcopale locale. Intervistato dal giornale “La Croix du Benin”, il porporato ha
detto: “I fedeli cattolici possono vivere nel quotidiano il modello di Maria, testimoniando
il Vangelo; come comunità, dobbiamo cercare di tradurre nella realtà l’insegnamento
di Gesù, facendo giungere la Parola di Dio a coloro che non hanno ancora avuto la
possibilità di conoscere il Signore o se ne sono allontanati. In questo senso, dobbiamo
davvero arrivare ad essere anche noi Apostoli”. Quanto all’Anno della fede, indetto
dall’allora Papa Benedetto XVI per commemorare i cinquant’anni del Concilio Vaticano
II, il cardinale Bertello ha ribadito che tale iniziativa deve rappresentare “un anno
di annuncio, di testimonianza”, perché, “come diceva Paolo VI, il mondo oggi non ha
bisogno solo di insegnanti, ma anche di testimoni”. Il porporato ha quindi espresso
il suo apprezzamento per il progetto Songhaï: nato nell'ottobre del 1985 per iniziativa
di padre Nzamujo, un nigeriano laureato in informatica negli Stati Uniti, il programma
punta ad un'agricoltura rispettosa della natura, in cui il riciclaggio delle materie
prime e degli scarti dei prodotti ha un ruolo fondamentale. Oggi il Centro Songhai,
situato vicino a Porto-Novo, capitale del Benin, vive secondo un ecosistema che non
ha bisogno di apporti esterni: i rifiuti organici vengono utilizzati per produrre
gas metano e fertilizzante, gli scarti della macellazione trasformati in larve di
mosca per nutrire pesci e bestiame, ed i residui della spremitura dei frutti della
palma da olio utilizzati come humus per la coltivazione dei funghi. “Questo progetto
– ha detto il cardinale Bertello – oggi è noto in tutto il mondo, perché le Nazioni
Unite lo portano come esempio di aiuto all’umanità”. Infine, rispondendo ad una domanda
sulla sua nomina a membro del gruppo degli otto cardinali istituito da Papa Francesco
lo scorso aprile, con il compito di studiare un progetto di revisione della Costituzione
Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana, il porporato ha evidenziato i contatti
regolari esistenti tra i porporati del gruppo e lo spirito di servizio con cui si
procede, in ascolto della volontà del Papa. (I.P.)