Siria: migliaia in fuga verso l'Iraq. Mons. Warduni: cristiani in prima linea nell'assistenza
Migliaia di curdi siriani continuano ad attraversare la frontiera che divide la Siria
dal Kurdistan iracheno, in fuga dalla guerra e dalle privazioni. Le oltre 15 mila
persone che hanno oltrepassato il confine si aggiungono ai 154 mila rifugiati già
presenti in territorio iracheno. Sulla situazione umanitaria, Davide Maggiore
ha intervistato mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare caldeo di Baghdad
e presidente di Caritas Iraq:
R. – Adesso
siamo in visita pastorale, con il Patriarca, nel Nord dell’Iraq. Abbiamo visitato
una trentina di famiglie di rifugiati che sono ospitate dai nostri cristiani. Inoltre,
qui ci sono due campi e il governo del Nord cerca di fare il possibile per aiutare
questa gente.
D. – Che tipo di assistenza viene data a queste persone?
R.
– I nostri cristiani danno loro assistenza facendo il possibile. Ma non è facile così,
nell’immediato, perché c’è poco disponibile subito: qui ci troviamo di fronte a necessità
straordinarie. In Siria, ci sono grandi difficoltà e le persone vanno nel posto più
vicino a loro dove trovano disponibilità. Come facevano i nostri iracheni, quando
c’erano grandi difficoltà: andavano a trovarsi un posto più sicuro dove poter andare
avanti e vivere con tranquillità.
D. – Nonostante tutte queste difficoltà nel
dare assistenza immediata, l’Iraq è uno dei Paesi che accoglie più rifugiati dalla
Siria …
R. – Anche la Siria, quando noi eravamo in grandi difficoltà, ha accolto
tantissimi cristiani nelle sue città: ad Aleppo, a Damasco … Quindi, ringraziamo Dio
che c’è questo spirito di aiutare gli altri: questo è il punto!
D. – Questa
preoccupazione per i profughi che arrivano dalla Siria si aggiunge ad un’altra preoccupazione
per le vicende interne dell’Iraq, scosso da numerosi attacchi e da numerose minacce
alla sicurezza …
R. – Siamo in grande difficoltà, e non sappiamo cosa fare.
Perciò, noi preghiamo insieme. Noi, sempre, gridiamo a tutto il mondo: “Aiutateci
a fare la pace, a creare la sicurezza, a trasmettere questo senso cristiano dell’amore
in modo che tutti insieme possiamo fare qualcosa!”. Questo è quello che Cristo ci
chiede, questo la Chiesa deve viverlo!