Iraq: ad Erbil la riunione della Conferenza nazionale curda
Torna in evidenza la questione del Kurdistan. Ad Erbil, in Iraq, si è aperta la riunione
della Conferenza Nazionale Curda, l’organismo formato dai rappresentanti di Turchia,
Iran, Iraq e Siria, Paesi tra i quali è diviso il popolo curdo, che solo nella parte
irachena gode di una certa autonomia. Di fronte alle altre emergenze internazionali,
che posto occupa oggi la questione curda? Giancarlo La Vella lo ha chiesto
ad Alberto Rosselli, giornalista esperto dell’area mediorientale:
R. – La questione
curda, se la analizziamo contestualmente a ciò che sta accadendo in Medio Oriente,
può sembrare un’appendice quasi, perché non se ne parla da parecchio tempo. Però,
c’è da dire che è un grosso problema irrisolto: il Kurdistan, di fatto, esiste dal
punto di vista culturale ed etnico, ma non esiste dal punto di vista politico: quattro
nazioni non riconoscono l’autonomia amministrativa né tantomeno un progetto di autonomia
politica.
D. – Che interessi ci sono dietro all’impossibilità di costituire
se non una situazione di indipendenza, almeno di autonomia per i curdi?
R.
– Proprio i recentissimi avvenimenti di questi giorni, che vedono una contrapposizione
in Siria tra al Qaeda e le minoranze curde che prima erano vessate dal regime di Assad,
ma adesso è possibile ipotizzare che se riuscirà ad avere l’appoggio della minoranza
curda, che non è proprio una minoranza irrilevante, possa dimostrare una certa riconoscenza
– posto che lui riesca a stare al potere e a mantenere la sua posizione di predominio;
la stragrande maggioranza della regione kurdistana si trova in territorio turco: è
il 30 per cento, praticamente. Il problema è che la Turchia considera la comunità
curda facente parte della “umma”, cioè della comunità. Però, teniamo anche conto
che la Repubblica turca fondata da Atatürk, era predisposta per una laicizzazione
dello Stato ma in nome dell’unità del popolo turco, cioè di un’unità anche etnica.
A questo punto, i curdi si sono trovati praticamente fuori dalla famiglia turca pur
condividendo la stessa religione... In questi anni, la Turchia forse è stato il Paese
maggiormente rigido nei confronti di una possibile autonomia, e teniamo anche conto
che il non-riconoscimento della minoranza curda come popolo è anche uno degli ostacoli
ad un’eventuale entrata della Turchia in Europa.
D. – Tra le varie istanze
del popolo curdo, la Conferenza nazionale quali può portare avanti con sufficiente
concretezza?
R. – Teniamo conto che il movimento indipendentista curdo è frammentato,
cioè ricordiamoci sempre che i rapporti tra minoranza curda e governo di Teheran sono
di un certo tipo, e sono diverse da quelle che sussistono tra minoranza curda siriana
e governo di Assad, e sono diverse ancora tra quelle tra governo di Ankara e minoranza
curda turca.