Il Papa: non smettere di pregare per l'Egitto. Il card. Sandri: necessario dialogo,
inaccettabili gli attacchi ai cristiani
Papa Francesco invita a non smettere di pregare per la pace in Egitto. Un appello
raccolto da numerosi fedeli in tutto il mondo, che vogliono far sentire in questo
modo la loro vicinanza soprattutto alla minoranza cristiana nel Paese, continuamente
minacciata dagli attacchi degli islamisti. Sulle drammatiche vicende che stanno colpendo
la popolazione egiziana, è intervenuto anche il cardinale Leonardo Sandri,
prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Ascoltiamolo al microfono di
Manuella Affejee:
R. – Vogliamo
che ci sia veramente una possibile soluzione di questa situazione terribile in Egitto
attraverso il dialogo e la riconciliazione. A questo aggiungiamo la nostra preghiera,
per uno sguardo di benevolenza divina verso tutti i nostri fratelli cristiani. Io
vorrei salutare Sua Santità Tawadros II, che ha fatto visita al Papa di recente, il
Papa dei copti, fare gli auguri a lui e alla Chiesa copta; vorrei salutare anche il
Patriarca Naguib, il Patriarca cattolico emerito, ed anche Sua Beatitudine Sidrak,
Patriarca cattolico. Siamo accanto a loro con la preghiera, con la nostra vicinanza,
con le nostre lacrime spirituali per la sofferenza del popolo egiziano.
D.
– I cristiani stanno subendo attacchi dagli islamisti e numerose chiese sono state
bruciate. Il conflitto è politico. Non c’è però il rischio che sia interpretato in
chiave religiosa?
R. – Purtroppo tutte le distruzioni delle chiese che hanno
subito i cristiani sono inaccettabili, soprattutto perché, in particolare i cattolici,
sono una minoranza. La rinascita del Paese deve attuarsi nel rispetto della persona
umana, nel rispetto reciproco di tutte le religioni, nel rispetto della libertà religiosa.
Noi pensiamo che mai la fede o una religione possa dare adito ad una guerra o all’uso
della violenza. Mai può si può fare uso della forza, della violenza, del terrorismo
o del potere militare per risolvere le questioni in base alla fede. Dobbiamo pensare
che il comandamento di Dio di amarci l’un l’altro, sia valido per tutti, sia musulmani
che cristiani.