Libano. Autobomba in un quartiere sciita di Beirut: 20 morti
Un'autobomba fa nuovamente strage a Beirut e per la seconda volta in poco piu' di
un mese nel mirino degli attentatori c'e' il potente movimento sciita Hezbollah, fedele
alleato del presidente siriano Bashar al Assad. Il bilancio รจ di 20 morti e 120 feriti.
Le immagini trasmesse dalla televisione di Hezbollah, al Manar, raccontano una scena
di devastazione con edifici e auto in fiamme ed una folla in preda all'ira. A rivendicare
l'attentato un gruppo sconosciuto, le Brigate di Aisha che si richiama ai ribelli
siriani e che in un video afferma di aver voluto colpire Hezbollah minacciando nuovi
azioni.
Il presidente libanese Michel Suleiman ha condannato ''l'attentato
terrorista e criminale'' che secondo lui porterebbe ''le impronte di Israele''. ''E'
la seconda volta che decidiamo il luogo della battaglia e il momento. E ne vedrete
ancora, se Dio vuole'', ha detto un uomo mascherato con a fianco due uomini armati
di fucili in un video indirizzato al leader di Hezbollah Sayyed Nasrallah, definito
un agente dell'Iran e di Israele. Secondo la ricostruzione dell'esercito libanese,
un'autobomba e' esplosa alle 18:20 (le 17:20 in Italia) a Roueiss, un quartiere densamente
popolato nella periferia sciita della capitale libanese, e vicino al complesso Sayyed
al-Shuhadaa dove spesso Nasrallah si rivolge ai suoi sostenitori. Secondo un testimone
poco prima dell'attentato un minibus e' passato e ripassato nella strada diverse volte
come se cercasse un posto per parcheggiare prima di esplodere. Un altro testimone
ha raccontato che l'esplosione ha avuto l'effetto di ''un terremoto''. In serata
i vigili del fuoco erano ancora impegnati nei soccorsi alle persone rimaste intrappolate
dalle fiamme negli edifici circostanti. Al Manar ha mostrato anche le immagini dei
feriti negli ospedali, tra cui diversi bambini. Il 9 luglio un'altra autobomba carica
di 40 chili di esplosivo aveva colpito il quartiere meridionale di Bir el Abed, roccaforte
di Hezbollah, con un bilancio di 53 feriti. Anche in quel caso l'attacco era stata
attribuito a gruppi decisi a colpire l'impegno di Hezbollah contro i ribelli siriani.