Caos in Egitto: decine di morti, attaccate chiese copte
Gravi scontri sono in corso oggi in Egitto, dove sostenitori del deposto presidente
Mohamed Morsi sono scesi di nuovo nelle strade, in risposta all'appello lanciato dai
Fratelli Musulmani dopo il duplice assalto delle forze di sicurezza alle due tendopoli
allestite al Cairo dai militanti islamisti fin dal colpo di stato militare del 3 luglio.
Secondo i Fratelli Musulmani, sarebbero almeno 250 le persone rimaste uccise al Cairo,
e oltre cinquemila quelle ferite, negli assalti delle forze di sicurezza alle due
tendopoli islamiste.
In questo contesto si stanno verificando anche violenze
anticristiane. I disordini piĆ¹ gravi sono a Minya, capoluogo dell'omonima provincia
centro-settentrionale, situata lungo il corso del Nilo a circa 150 chilometri dalla
capitale: migliaia di persone hanno attaccato una chiesa copta e l'hanno parzialmente
incendiata, e per disperderli la polizia ha dovuto fare massiccio ricorso ai lacrimogeni.
Scena analoga a Sohag, 200 chilometri piu' a sud, dove a un'altra chiesa e' stato
appiccato il fuoco con bottiglie incendiarie. Rogo di una terza chiesa e di una scuola
infine a Suez.