2013-08-13 18:43:59

Mister Prandelli alla Radio Vaticana.
"Abbiamo subito percepito la grande umanità di Papa Francesco"


RealAudioMP3 Oggi nel calcio girano molti soldi mentre ci sono molte famiglie che spesso non ce la fanno a raggiungere la fine del mese. "Questa è una bella riflessione, risponde alla Radio Vaticana l'allenatore della nazionale italiana di calcio, Cesare Prandelli. Un mondo civile dovrebbe essere un mondo dove non ci dovrebbe essere una grande differenza tra chi ha la possibilità di vivere in maniera agiata e chi non ha la possibilità di arrivare a fine mese. Qualche giorno fa, in un’intervista - per smorzare un po’ i nostri sensi di colpa – dicevo che potremmo mettere a disposizione una percentuale sulle trattative, su queste cifre così alte perché, secondo me, nella vita sono le cifre basse che fanno la differenza e non quelle alte". Con il suo arrivo alla guida degli "azzurri", la Nazionale italiana di calcio ha sottolineato molto l’impegno sociale..."Il nostro obiettivo era quello di riavvicinare la gente alla maglia azzurra, con entusiasmo, con partecipazione e con il calore che la gente deve avere nei confronti di una squadra di calcio e soprattutto nei confronti della Nazionale. I giocatori hanno sempre risposto bene, con grande sensibilità tutte le volte che abbiamo proposto qualche iniziativa. Sono convinto che la Nazionale debba far questo". La Confederations Cup ha anticipato di qualche settimana il Papa in Brasile per la Gmg. Si tornerà in Brasile a giocare la Coppa del Mondo tra qualche mese. Che idea si è fatto delle proteste della società brasiliana? "Quando ci sono milioni di persone che manifestano, soprattutto giovani, bisogna avere una grande attenzione, una grande capacità di leggere queste proteste. Quello che abbiamo notato è che c’è troppa differenza tra chi sta bene e chi sta male". Il calcio, lo sport in generale, oggi ha ancora la forza di far dialogare i popoli e di farli incontrare. "Il calcio dovrebbe essere questo: un veicolo. Senza determinati comportamenti trasmettiamo poco". (a cura di Luca Collodi)





























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