Missione in Perù: 40 ragazzi italiani al servizio dei più poveri
Grazie al Movimento di Vita Cristiana, quaranta ragazzi italiani hanno trascorso in
Perù tre settimane che hanno segnato loro la vita, aiutando la popolazione di Lima
e Cañete, 140 km a Sud della capitale peruviana. Dal 2006, più di 200 studenti delle
scuole cattoliche e internazionali hanno avuto la possibilità di fare questa esperienza
durante l’estate. L’idea è partita da Fernando Lozada, responsabile del progetto
Missioni del Movimento. Elisa Sartarelli lo ha intervistato.
R. - Questi
viaggi nascono per una mia inquietudine. Quando ho cominciato a fare l’apostolato
con i giovani vedevo una specie di barriera, di blocco. I giovani che ho conosciuto
in Italia - ma anche i giovani europei forse - danno tutto per scontato. La mia esperienza
di conversione è stata molto legata all’esperienza del volontariato in Perù. Io sono
peruviano e, insieme alla mia comunità, abbiamo detto: “Proviamo a realizzare questo
progetto”. L’esperienza che fanno i ragazzi permette loro di entrare in un’altra realtà
e di porsi delle domande, di aprirsi a qualcosa di più trascendente. Nel 2006, abbiamo
iniziato ad organizzare questi viaggi per i giovani. Da allora fino a quest’ultima
estate sono partiti più di 200 ragazzi.
D. - Da quali città italiane provengono
questi ragazzi? Quanti anni hanno?
R. - Dato che siamo a Roma, la maggior parte
dei ragazzi proviene da Roma, anche se l’anno scorso la metà proveniva da Milano.
Ma sono partiti anche da Siena, dalla Svizzera italiana, da città come Lugano, qualcuno
anche da Napoli. Sono ragazzi che hanno tra i 15 i 18 anni e frequentano dal primo
al quarto anno di liceo.
D. - In che modo aiutano la popolazione peruviana?
R.
- Il progetto è suddiviso in tre settimane perché, insieme alla missione esterna di
aiuto ai più bisognosi, c’è una missione interna che si occupa di portare i ragazzi
ad interiorizzare quello che fanno. Quindi, c’è una prima settimana di lavoro in gruppo
per diversi progetti. Quest’anno abbiamo realizzato un campo da calcio, giochi per
bambini per un asilo che si trova in quest’area; abbiamo costruito aree verdi e delle
zone pedonali, affinché i bambini possano passeggiare, e una "grotta per la Madonna".
Questo lavoro si fa con l’aiuto di gente specializzata e operai che aiutano i ragazzi.
Durante la seconda settimana i ragazzi vengono divisi in gruppi di 5 o 6 persone.
Ogni gruppo ha un capogruppo che viene scelto dai ragazzi stessi e bisogna costruire
in sei giorni due case prefabbricate per le persone che nel 2007 hanno perso la loro
abitazione a causa di un terremoto. Nella terza settimana non si fanno operazioni
manuali, ma un lavoro di sostegno ai bambini poveri e malati. L’obiettivo di questa
settimana è che ognuno di loro passi una giornata con questi ragazzi affinché condividano
le loro vite.
D. - Quando è prevista la prossima partenza?
R. - Il prossimo
viaggio lo faremo, come al solito, durante le vacanze estive, dal 29 giugno al 19
luglio 2014. In questi viaggi, l’esperienza non è solo quella di andare a fare qualcosa
per i più bisognosi. Non basta venire a fare volontariato - puoi farlo in Perù o a
Roma - se poi non c’è un riscontro reale nella tua vita quotidiana. Il vero volontariato
si vive nel quotidiano con se stessi e con il prossimo.