2013-08-13 08:56:16

"Benvenuti a casa Chesterton": al Meeting di Rimini, una mostra sul grande polemista inglese


"Il Cielo in una stanza. Benvenuti a casa Chesterton": è il titolo dell’originale mostra che sarà ospitata dal prossimo Meeting di Rimini dedicata alla vita, al pensiero e alle opere del grande saggista e polemista inglese. Al microfono di Alessandro Gisotti, uno dei curatori della mostra, Andrea Monda, si sofferma sulla genialità sempre attuale dell’inventore dei “Racconti di padre Brown”:RealAudioMP3

R. – Ci è sembrato giusto non fare una mostra accademica, tradizionale, ma raccontare Chesterton secondo il suo stile, secondo i luoghi della sua vita, che sono anche i luoghi della vita quotidiana di chiunque, dell’uomo comune, che è uno dei grandi temi di Chesterton. Abbiamo immaginato di raccontare dunque Chesterton attraverso la sua casa e abbiamo costruito questa casa, scoprendo - nei vari ambienti in cui si svolge la sua vita, attraverso questo percorso del quotidiano - il meraviglioso che si cela dietro il dimesso, il comune. Questo ci è sembrato in pura continuità e osservanza dello stile e del contenuto di tutta l’opera di Chesterton.

D. – Questa mostra, come il susseguirsi di pubblicazioni, di ristampe, di riedizioni, dimostra la grande capacità di Chesterton di farsi leggere sempre...

R. – Chesterton stesso diceva che la fede, alla quale lui è arrivato tardi – si è convertito al cattolicesimo – lo aveva salvato dalla condanna di essere semplicemente un uomo del suo tempo. La dimensione religiosa, spirituale e la fede cristiana in particolare, secondo Chesterton, riscatta l’uomo che altrimenti sarebbe semplicemente un’espressione sociologica del proprio tempo. La fede, invece, in qualche modo lo ha portato alla fonte della realtà, dell’esistenza, alle domande fondamentali, a quella ricchezza di senso che lo ha fatto interrogare, investigare – uso questo termine perché lui è il grande inventore dell’investigatore prete, padre Brown – lo ha fatto soffermare sulle domande fondamentali. Ogni lettore, quindi, di ogni generazione che incontra Chesterton potrà trovare quelle domande, che lo agiteranno, lo animeranno e lo conforteranno sempre. Ogni generazione troverà un "Chesterton dei tanti", perché è stato uno scrittore, un polemista, un giallista, un umorista, un apologeta, un pittore, un drammaturgo, un genio, dunque, poliedrico, ma – ripeto - con questa freschezza, per cui ogni giorno che una persona legge Chesterton troverà qualcosa di fresco, di attuale nel senso migliore del termine.

D. – Tra i tanti che hanno amato e continuano ad amare Chesterton ci sono anche i Papi: Pio XI, per esempio, alla sua morte lo definì “defensor fidei”, difensore della fede; di Benedetto XVI è ben nota la predilezione per un autore che, peraltro, Ratzinger, sia da cardinale che da Papa, ha citato più di una volta... Cosa si può dire dell’attuale Pontefice?

R. – Bergoglio è stato – prima di diventare Papa Francesco – iscritto tra i membri della società chestertoniana argentina. Al tempo stesso direi che questa non era soltanto un’adesione formale ad un circolo letterario, ma molto di più! Adesso che abbiamo cominciato a conoscere il nuovo Pontefice vediamo uno stile, un contenuto molto in linea con l’opera e la vita stessa di Chesterton: il senso del paradosso, dello humor, della meraviglia, della gratitudine, dell’allegria contagiosa contro ogni spiritualismo astratto. Questo Papa che abbraccia tutti, che accoglie tutti e che ogni giorno quasi dice: “Lasciamoci sorprendere da Dio. Dio è la grande novità che sorprende e scompiglia tutti i progetti e le idee degli uomini". Se uno legge le opere di Chesterton lo ritroverà ampiamente nei saggi come nei romanzi.







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