Difendere la vita sempre, sin dal concepimento: così il Papa per la Settimana della
famiglia in Brasile
La vita umana deve essere sempre difesa, sin dal concepimento: è quanto afferma Papa
Francesco in un Messaggio in occasione della Settimana nazionale della famiglia, che
si è aperta ieri in Brasile. L’evento è promosso della Conferenza episcopale locale,
sul tema “Trasmissione ed educazione delle fede cristiana nella famiglia”. I vescovi,
brasiliani, richiamando il documento di Aparecida, ricordano - in una nota - che la
famiglia “è uno dei tesori più importanti dell’America Latina ed è patrimonio dell’umanità
intera”. Il servizio di Sergio Centofanti:
“Care famiglie
brasiliane”: così comincia il Messaggio di Papa Francesco che sottolinea come conservi
ancora “vive nel cuore le gioie ricevute" durante il suo viaggio in Brasile per la
Gmg. Il Papa incoraggia i genitori nella “missione nobile ed esigente di essere i
primi collaboratori di Dio nell’orientamento fondamentale dell’esistenza e nella garanzia
di un buon futuro. Per questo – spiega - è importante che ‘i genitori coltivino pratiche
comuni di fede nella famiglia, che accompagnino la maturazione della fede dei figli’.
(Lumen Fidei, 53)”. I genitori – prosegue il Messaggio – “sono chiamati a trasmettere
con le parole e soprattutto con le loro opere, le verità fondamentali sulla vita e
l’amore umano, che ricevono una nuova luce dalla Rivelazione di Dio”. “In particolare,
di fronte alla cultura dello scarto, che relativizza il valore della vita umana –
sottolinea Papa Francesco - i genitori sono chiamati a trasmettere ai loro figli la
consapevolezza che essa deve essere sempre difesa, sin dal grembo materno, riconoscendovi
un dono di Dio e garanzia del futuro dell’umanità, ma anche nella cura degli anziani,
specialmente dei nonni, che sono la memoria viva di un popolo e trasmettono la saggezza
della vita”. Infine, invocando l’intercessione di Nostra Signora di Aparecida, il
Papa auspica che le famiglie possano essere “le più convincenti testimoni della bellezza
dell’amore sostenuto e alimentato dalla fede”.
Cristiane Murray
ha chiesto a mons. João Carlos Petrini, vescovo di Camaçari e presidente della
Commissione episcopale brasiliana per la vita e la famiglia, come i vescovi del Paese
stiano affrontando le problematiche familiari:
R. – La realtà
ci costringe ad affrontare questa situazione, cioè: la mamma che lavora fuori di casa,
il papà che lavora fuori di casa; quando rientrano, alla sera, hanno mille cose da
fare e noi vediamo che le nuove generazioni sono lasciate un po’ da parte per quanto
riguarda l’educazione alla fede. L’educazione religiosa non è una lezioncina che si
impara a scuola, che si fa alla scuola di catechismo oppure alla scuola cattolica;
ma è proprio qualcosa che avviene nella convivenza familiare: un momento di preghiera
prima di mangiare, un momento di preghiera all’inizio della giornata, un momento di
preghiera alla fine della giornata, prepararsi insieme la domenica mattina per andare
a Messa, partecipare cioè insieme a questi gesti di fede quando i bambini a tre, quattro
o cinque anni hanno la capacità di comprendere – anche se in maniera molto semplificata
e semplice – che c’è qualcosa di grande che è molto importante per il papà e per la
mamma … Ecco, la Chiesa in Brasile si è impegnata molto, in questi ultimi anni. Perché?
Perché comprendiamo che le nuove generazioni, se non sono alimentate da questa luce,
che è Cristo, e da questa saggezza che viene dal Vangelo, facilmente si perdono. Quanti
giovani perdono la direzione giusta della vita verso la maturità, e si perdono dietro
alle droghe, all’alcol, alla violenza e alla delinquenza … E allora, incontrare il
Signore Gesù e attaccarsi al Vangelo e quindi anche ad una comunità concreta, sono
le forme attraverso le quali la salvezza di Dio raggiunge le persone. E’ proprio questo
che dobbiamo recuperare, perché la famiglia ritrovi tutta la bellezza e la gioia di
essere famiglia cristiana in questo mondo.
D. – Qualche settimana fa, il Papa
è stato in Brasile per una visita indimenticabile in occasione della Giornata mondiale
della gioventù: il Papa in mezzo ai giovani, in mezzo al popolo, in mezzo alle famiglie.
Che stimolo può rappresentare questa visita per la questione familiare?
R.
– Veramente, la figura di Papa Francesco ha colpito moltissimo tante persone, e poi
è stato seguito attentamente anche da persone di altre religioni; allora, questo veramente
crea un clima molto favorevole. Io ho molta speranza che sia il mondo giovanile si
fortifichi, come frutto di questa visita di Papa Francesco al Brasile, ma anche che
le famiglie possano ritrovare la semplicità del rapporto con Dio come una fonte inesauribile
di vittoria sulle difficoltà di ogni giorno, perché è inevitabile che persone che
condividono la vita nella stessa casa, sotto lo stesso tetto, trovino difficoltà,
facciano l’esperienza di attriti, di punti di vista contrastanti … Ma se tutto questo
è abbracciato da Gesù Cristo, perché sono persone che pregano al mattino e alla sera,
sono persone che vanno insieme a Messa, certamente potranno superare tutto questo.
Ma da dove viene questo? Dal fatto che riscopriamo come Gesù dona a noi la sua vita
fino al sacrificio della croce. E la visita di Papa Francesco al Brasile ha lasciato
segni profondissimi, proprio per lo stile di semplicità: ha conquistato tutti. E allora,
io spero che noi possiamo essere capaci di valorizzare, di mettere a frutto questo
dono che il Signore ci ha fatto con la visita del Santo Padre, perché è diventato
per tutti un grande segno di Dio che ci è vicino. Allora, non possiamo perdere questo!