Immigrazione. 2 fermi per la tragedia di Catania. “Profondamente toccato” il Papa
Il Papa segue ''con attenzione e preoccupazione'' gli sviluppi della nuova ondata
migratoria che interessa le coste italiane. Tragedie come quella avvenuta a Catania”,
in cui 6 immigrati sono annegati, “lo toccano profondamente”. Così il direttore della
Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che ricorda come il recente viaggio
compiuto dal Santo Padre a Lampedusa sia la dimostrazione di quanto tenga a quest'aspetto
e allo stesso tempo di quanto il problema sia vivo, reale ed attuale.
Intanto
sono state identificate le sei vittime del tragico sbarco a Catania. Intanto due
minorenni egiziani sono stati arrestati ieri dai carabinieri, avrebbero fatto parte
dell’equipaggio dell’imbarcazione. Ancora da rintracciare i tre conducenti del barcone,
a bordo del quale c’erano oltre cento persone. E ieri sfiorata un’altra tragedia sulle
coste calabresi, si è infatti capovolta un imbarcazione con 80 immigrati ma nessuno
è rimasto ferito. Servizio di Giampiero Guadagni:
Omicidio colposo
plurimo. E’ il reato ipotizzato per i due giovani fermati in seguito al tragico naufragio
a pochi metri dalla costa catanese. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è l’esistenza
di una nave madre che avrebbe trainato il vecchio peschereccio sul quale erano stipati
un centinaio di migranti egiziani e siriani. Alcuni sarebbero riusciti a fuggire appena
toccata terra. Tra loro forse anche i potenziali scafisti, non identificati né tra
le vittime né tra i superstiti. Tragedia invece fortunatamente solo sfiorata questa
domenica in Calabria: a Monasterace, nella Locride, dove un barcone arenatosi sulla
battigia si è capovolto con 80 immigrati a bordo. Anche in questo caso in gran parte
egiziani e siriani. Nessuno è rimasto ferito. Per queste tragedie non c’è una soluzione
miracolosa, ha detto il ministro degli esteri Emma Bonino, che sottolinea: le frontiere
sud della Libia sono poco controllabili. L’Italia, ha concluso Bonino, è un Paese
più di transito che di destinazione, non è il sogno per questi immigrati. E dall’Azerbaigian
il premier Letta sottolinea: serve un cambio di passo dell’Unione europea sulle politiche
migratorie, l’Italia se ne farà carico in ambito comunitario.