2013-08-09 16:17:14

Nigeria: Aiuto alla Chiesa che Soffre incontra le vittime di Boko Haram


La Fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) ha incontrato le vittime delle violenze del gruppo estremista "Boko Haram", attivo nella Nigeria del Nord, e in un comunicato testimonia delle sofferenze dei cristiani nigeriani. Dal 2007 ad oggi, nel Nord del Paese più di 900 cristiani hanno perso la vita per la loro fede e oltre 100 chiese sono state colpite dagli estremisti. Le violenze sono tra le più disparate: dagli attentati dinamitardi, tra cui ricordiamo i cinque attentati del Natale 2011, alle violenze personali. Acs ha raccolto testimonianze piene di fede di chi ha perso il marito e tre dei suoi cinque figli negli attentati, di parroci che non hanno potuto dormire per mesi per via degli spari e del lancio di oggetti e carcasse di animali oltre il muro di cinta della parrocchia. Eppure, nonostante le violenze dei "Boko Haram", la Chiesa del Nord della Nigeria prospera per numero di fedeli, celebrazione dei Sacramenti e, soprattutto, vocazioni: oltre seimila seminaristi, infatti, studiano nei seminari nigeriani e nel Paese sono già presenti più di 4600 religiose e 4200 religiosi. Molte richieste di aiuto sono proprio finalizzate all’ingrandimento delle strutture dei seminari per non dover rifiutare nuovi seminaristi. Sulle stessa linea il documento che i vescovi nigeriani della provincia ecclesiastica di Ibadan hanno emesso al termine della loro assemblea, il 5 agosto scorso, in cui hanno rilevato come in questo Anno della Fede l'apporto dei laici sia incrementato e abbia portato alla fondazione di nuove comunità e alla creazione di diverse parrocchie, grazie anche all'opera di molte organizzazioni caritative. Tuttavia le difficoltà restano molte, legate all’emigrazione dei fedeli che abbandonano le zone più pericolose, ma anche ad alcune decisioni prese dal governo che i presuli condannano in quanto minacce alla cultura della vita, come il ritorno alla pena capitale, la controversia sui matrimoni tra minori e tra omosessuali. (D.P.)







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